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Elena Paparella, Il Fondo Monetario Internazionale nell’eurozona. La stretta condizionalità e la sovranità condizionata, Napoli, Jovene 2018

Copertina di Elena Paparella, Il FMI nell'eurozona, Jovene 2018

23 novembre 2018

collocazione:  MAG. 0300 39043

Il Fondo monetario internazionale (FMI), erogando sostegno finanziario agli Stati in difficoltà, tende ad incidere sull’indirizzo politico interno e sulla tutela dei diritti costituzionalmente garantiti. Anche il meccanismo europeo di stabilità (MES), varato nel 2012 per il supporto finanziario agli Stati, ha introdotto una strict condionality; sembra, dunque, essersi aperta una nuova stagione, quella della sovranità condizionata, effetto delle risposte alla crisi economica, che getta ombre sull’intero costituzionalismo europeo.
L’A.ce illustra come questo tipo di governance dell’economia e delle finanza, abbia fatto emergere dinamiche costituzionali sicuramente al di fuori del percorso di integrazione sinora conosciuto in Europa; allo scopo, analizza gli attori di questi processi: FMI, UE e Banca Centrale Europea (BCE), ricostruendone l’evoluzione.
Viene delineato un processo di erosione di democraticità a favore di esigenze tecnico-economiche, che hanno trasformato l'UE in una sorta di «Stabilitätgemeinschaft» (p. 44). Si ricostruisce il progressivo affermarsi della condizionalità, ossia di una crescente limitazione della sovranità imposta dal FMI per la concessione di prestiti, a partire da fine anni Settanta: è stato calcolato che, fra il 1985 e il 2014, sono state imposte 55.000 condizioni ai 131 paesi che hanno chiesto il suo sostegno.
Il saggio si conclude analizzando i rapporti tra FMI e BCE, anch'essa coinvolta nelle procedure condizionali oltre i limiti del suo mandato; ne consegue una profonda insofferenza dell’opinione pubblica nei confronti della politica economica europea. L’A.ce formula alcune interessanti proposte per riformare la tendenza in atto.