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Laws against strikes. The south african experience in an international and coparative perspective, edited by Bob Hepple - Rochelle le Roux - Silvana Sciarra, Milano, Franco Angeli, 2015

Copertina di Laws against strikes, a c. Hepple, Milano 2015

13 agosto 2015

collocazione:   MAG.   300   32243

Era il 16 agosto del 2012. Nel corso di uno sciopero di minatori a Marikana, in Sudafrica, nella miniera di platino controllata dal gruppo britannico Lonmin, la polizia sparò sui lavoratori che stavano avanzando con dei bastoni in mano. Furono 34 i morti e 78 i feriti. Sebbene in Sud Africa il diritto allo sciopero fosse stato riconosciuto dalla Costituzione e realizzato attraverso il Labour Relations Act del 1995, dopo un periodo di relativa calma, dal 2007 c'era stato un incremento degli scioperi accompagnati da fenomeni di violenza, che riflettevano anche una crisi sociale caratterizzata da estrema povertà e da una crescente diseguaglianza economica, nonostante la fine dell'apartheid.
Il massacro di Marikana costituisce lo spunto per un'analisi comparata dei cambiamenti prodotti nei rapporti di lavoro dalla crisi economica: le logiche liberiste del mercato mettono in discussione le garanzie sociali, sullo sfondo di profondi cambiamenti nell'ordine sociale e nella capacità delle organizzazioni sindacali di rappresentare e mediare i conflitti. Si presentano curiose analogie tra una giovane democrazia di un paese in via di sviluppo come il Sud Africa e le democrazie mature dell'Europa post-industriale; una soluzione sembra scaturire da un processo di internazionalizzazione delle tutele sociali, che pone il diritto allo sciopero sul piano dei diritti umani.
Il volume è frutto di un progetto di ricerca nato nel 2013 da un gruppo di dodici studiosi di diritto, italiani, sudafricani e britannici che, in occasione del workshop all'Università di Cape Town nel novembre 2014, aveva indicato i temi principali che ora vengono sviluppati in questa pubblicazione.