Successione per causa di morte

aggiornamento: March 27, 2020

SUCCESSIONE PER CAUSA DI MORTE
 

Per effetto della successione per causa di morte i diritti e le proprietà del defunto sono trasferiti ad altri soggetti.
Esistono due tipi di successione:

  • successione testamentaria: quando il defunto ha lasciato un testamento, ossia ha lasciato disposizioni relative ai propri beni dopo la sua morte;
  • successione legittima (detta anche “ex lege” o “ab intestato”): quando il defunto non ha lasciato (valide) disposizioni per causa di morte.

Le due tipologie possono anche coesistere, quando ad esempio il defunto ha lasciato disposizioni relative solo ad una parte dei suoi beni.
Per poter ricevere l'eredità, le persone aventi diritto devono essere "capaci di succedere" e non essere "indegne". In alcuni casi, possono ricevere l'eredità subentrando nella posizione di un altro erede: in tal caso si parla di "rappresentazione".

 

Capacità di succedere
È l’idoneità di una persona fisica a poter diventare erede di una persona defunta. Per essere idonei a ricevere un’eredità non serve essere maggiorenni né essere capaci di intendere e di volere: basta essere nati o persino solo concepiti al momento della morte del soggetto della cui eredità si discute.

 

Indegnità a succedere
È una causa di esclusione della capacità di succedere, regolata dall’art. 463 del Codice Civile e prevista per persone che hanno commesso atti particolarmente gravi contro il defunto o contro i suoi congiunti (ad esempio per chi si sia reso volontariamente colpevole di omicidio, anche tentato).

 

Rappresentazione
La rappresentazione, disciplinata dall’art. 467 del Codice Civile, si ha quando un soggetto consegue l’eredità di una persona defunta prendendo il posto del proprio genitore o nonno (“ascendente in linea retta”) o zio (“ascendente in linea collaterale”), che sia a sua volta defunto o che non voglia accettare l’eredità.

 

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