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Principio capitalistico ​Quo vadis?, a cura di Federico Briolini, Torino, Giappichelli, 2016

Copertina di Principio capitalistico ​Quo vadis?, a cura di Federico Briolini, Giappichelli 2016

15 marzo 2017

 
collocazione:   MAG.   300   35441
 
Il volume raccoglie gli atti del convegno di studi tenuto a Pescara il 5 e 6 giugno 2015. Quindici giuscommercialisti italiani pongono sotto osservazione l'evoluzione, e forse il superamento, sia di un principio cardine del diritto societario, quello capitalistico, secondo il quale i diritti dei soci sono assegnati rigorosamente in proporzione alle quote di  capitale detenute, sia della stessa nozione di “capitale sociale”, attualmente rappresentato anche dalla somma simbolica di 1 € (artt. 2463 e 2463 bis c. c.).
Il saggio iniziale di Giuseppe Benedetto Portale offre un variegato panorama europeo di diritto comparato, messo a confronto con le soluzioni interne di riforma - dal D. lgs 6/2003, alla l. 99/2013, fino alla l. 116/2014 - giudicate addirittura improvvisate e prive “di attenzione per il sistema” (p. 2). Negli interventi successivi vengono analizzati vari aspetti: Vincenzo Cariello  affronta il tema delle azioni a voto potenziato, insieme con quello della tutela dei soci privi di controllo sulla governance dell'azienda, basandosi su una documentata rassegna di precedenti storici, a partire dal Codice di commercio del 1882; Umberto Tombari esamina la questione della maggiorazione del dividendo, altra manifestazione di erosione del principio capitalistico nei più recenti indirizzi di riforma; Fabrizio Guerrera indaga i possibili abusi, con i relativi rimedi, da parte di chi - in virtù della nuova legislazione - può decidere l'esito delle pronunce assembleari grazie ad una proprietà azionaria ormai pensata come “personalizzata”; Giuseppe Alberto Rescio aggiunge considerazioni analitiche sul diritto di voto, in particolare puntando l'attenzione sulla fenomenologia delle soglie di possesso azionario consentite - in assoluto, o per categorie di azionisti - anche in occasione di offerte pubbliche di acquisto. Vengono esaminati anche i casi delle banche popolari, la posizione di controllo in capo ai creditori, la partecipazione dei lavoratori alla vita dell'impresa. Il ricco elenco di contributi resta tuttavia orfano di una introduzione e di una conclusione che avrebbero facilitato l'orientamento del lettore.