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Protocollo 5 aprile 2011 - Intesa sull’attività di teatro in carcere tra Regione, Provveditorato e Associazione Coordinamento Teatro Carcere dell'Emilia Romagna

5 aprile 2011

Protocollo d'intesa sull’attività di Teatro in Carcere tra

Regione Emilia-Romagna (Assessorato Promozione delle politiche sociali e di integrazione  per l'immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore e Assessorato Cultura,  Sport ),
Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria dell’Emilia-Romagna (P.R.A.P.),
Associazione Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna
di seguito indicate come “le Parti”,

PREMESSO CHE:

  • La Regione Emilia-Romagna ispira la propria azione prioritariamente all’attuazione del principio di uguaglianza, di pari dignità delle persone e al superamento degli ostacoli di ordine economico, sociale e territoriale che ne impediscono l’effettiva realizzazione, nonché al rispetto della persona, della sua libertà, della sua integrità fisica e mentale e del suo sviluppo (Statuto della Regione Emilia-Romagna, art.2 “Obiettivi”);
  • La Legge 26/07/1975 n. 354 “Norme sull’ordinamento penitenziario”, e successive modifiche, prevede, in coerenza all’art. 27 della Costituzione, che il trattamento penitenziario dei condannati e degli internati abbia carattere rieducativo e che tenda, anche attraverso i contatti con l’ambiente esterno, al reinserimento sociale, prevedendo altresì che la comunità locale (privati, istituzioni o associazioni pubbliche o private) partecipi all’azione rieducativa svolta nei confronti degli stessi;
  • Il “Protocollo d’intesa tra Ministero di Grazia e Giustizia e la Regione Emilia-Romagna per il coordinamento degli interventi rivolti ai minori imputati di reato e agli adulti sottoposti a misure penali restrittive della libertà” (DGR n.279 del 10/3/1998) al punto E della Parte Seconda “Attività trattamentali nei settori educativo, culturale, ricreativo e sportivo” promuove opportune iniziative educative, culturali, ricreative e sportive, sia nell'ambito del trattamento personalizzato di cui all'art. 1 della Legge 354/75, che nell'ambito di un possibile trattamento comune in relazione a bisogni   specifici collettivi di determinate fasce di soggetti, così come previsto dall'art. 14 della stessa legge, valorizzando ed agevolando le iniziative indirizzate alla  diminuzione del disagio all'interno degli istituti di pena, anche attraverso attività sperimentali mirate a promuovere e diffondere metodologie nuove nel contesto nazionale;
  • Il Protocollo di intesa tra Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Regione Emilia-Romagna, Conferenza  Regionale  del Volontariato Giustizia e Regione Emilia-Romagna del 01/12/2003 rafforza l’impegno comune e la collaborazione per organizzare attività culturali, ricreative, sportive e formative nonché interventi nell’ambito del trattamento e del reinserimento sociale di persone comunque entrate nel circuito penale;
  • La Legge Regionale 19/2/2008 n.3 “Disposizioni per la tutela delle persone ristrette negli Istituti penitenziari della Regione Emilia-Romagna” favorisce all’art. 1 il recupero ed il reinserimento nella società delle persone assoggettate alle misure limitative privative della libertà personale e all’art.4 promuove interventi e progetti, intra ed extra murari, volti al sostegno ed allo sviluppo del percorso di reinserimento sociale dei detenuti;     
  • Nell’ambito del Piano Sociale Sanitario 2008-2010  (deliberazione dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna 22 maggio 2008, n.175) è prevista al Capitolo 7 “Povertà ed esclusione sociale” - punto 7.2  Obiettivi e Azioni - l’implementazione di iniziative rivolte alle persone sottoposte a limitazioni della libertà personale, persone nell’area dell’esecuzione penale o da essa proveniente, che affrontino, con attenzione alla differenza di genere, il miglioramento della qualità della vita in carcere;
  • Nell’ambito delle attività culturali la L.R. n. 37/94 “Norme in materia di promozione culturale” prevede, all’art. 1, che la Regione promuova la produzione, la diffusione e la fruizione di attività culturali e favorisca il più ampio pluralismo delle espressioni e delle iniziative, valorizzando i soggetti che esprimono organizzazione e aggregazione di identità, di valori e di interessi culturali;
  • Il Programma di intervento per la promozione di attività culturali approvato con Delibera dell’Assemblea Legislativa n. 270 del 22 dicembre 2009 individua tra i propri obiettivi quello della promozione di progetti integrati, favorendo l’aggregazione e l’interazione tra vari soggetti;
  • Il medesimo Programma, per il raggiungimento degli obiettivi individuati, prevede iniziative dirette della Regione mirate a sostenere le iniziative culturali ritenute più significative e innovative, con particolare attenzione alle espressioni artistiche contemporanee e alle nuove generazioni, valorizzando i punti di eccellenza a livello regionale e promuovendo la costituzione di reti tra esperienze analoghe presenti nelle diverse realtà; per l’attuazione del Programma è prevista inoltre la partecipazione della Regione ad iniziative e progetti di interesse e di valenza regionali, proposti e presentati alla stessa Regione da soggetti pubblici e privati, che si contraddistinguano per la loro capacità di innovazione sul piano dei contenuti e delle modalità di attuazione;
  • La Regione Emilia-Romagna, con la propria legge n. 13 del 1999 “Norme in materia di spettacolo”, riconosce lo spettacolo, aspetto fondamentale della cultura regionale, quale mezzo di espressione artistica, di formazione, di promozione culturale, di aggregazione sociale e di sviluppo economico; la Regione orienta altresì gli interventi in materia di spettacolo avendo riguardo in particolare alla produzione, alla circuitazione degli eventi, alla mobilità ed alla formazione del pubblico, perseguendo la più ampia partecipazione degli spettatori e un'equilibrata distribuzione dell'offerta culturale nel territorio regionale. A tal fine la Regione incentiva la collaborazione fra soggetti pubblici, enti operanti nel settore dello spettacolo ai quali la Regione partecipa e soggetti privati, tendendo alla razionalizzazione delle risorse economiche ed organizzative;
  • Vi è l’opportunità attraverso l’attività teatrale di portare la tematica carceraria e della giustizia all’attenzione della cittadinanza per instaurare un rapporto diretto fra i detenuti ed il mondo esterno dal quale sono momentaneamente esclusi;
  • L'attività di teatro in carcere è ormai da più parti riconosciuta avere non solo carattere trattamentale nei confronti dei detenuti, bensì un’importante funzione di collegamento con la società, nella creazione di rapporti che consentano un miglioramento delle condizioni di vita, del superamento dei pregiudizi e dello stigma, non solo dei detenuti ma di tutto il personale coinvolto;
  • Con l’atto sottoscritto in data 24 marzo 2011 si è costituita l’Associazione Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna;

CONSIDERATO CHE:

  • I mutamenti legislativi e le modificazioni intervenute nelle tipologie delle persone in esecuzione di pena e, conseguentemente, nei bisogni e nelle problematiche evidenziatisi nel corso dell’ultimo decennio, hanno reso necessario sia l’approvazione che la sottoscrizione, da parte delle Istituzioni pubbliche interessate, di nuove intese interistituzionali atte a sancire percorsi di collaborazione e di messa in rete delle risorse per meglio garantire i diritti delle persone in esecuzione di pena;
  • Nel tessuto associativo dell’Emilia-Romagna diversi soggetti hanno espresso la volontà di collaborare con gli enti pubblici per attivare forme significative di contatto tra la società e l’area dell’esecuzione penale, aiutando le persone private della libertà personale a sentirsi in relazione con la città;
  • In particolare, le associazioni riunite nel Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna hanno come obiettivi il riconoscimento della dignità di lavoro dell’attività teatrale in carcere, l’educazione alla cura di sé e la crescita culturale dell’individuo attraverso la conoscenza e la pratica di forme artistiche che favoriscono l’interazione tra le diverse culture e lo sviluppo dei rapporti interpersonali;

Tutto ciò premesso e considerato,

LE PARTI CONCORDANO E SOTTOSCRIVONO QUANTO SEGUE:

Punto 1 - Obiettivi

Obiettivo generale del presente protocollo è la volontà delle Parti di collaborare, ciascuno per il suo specifico ambito, per:

  • sviluppare programmi tesi al recupero ed al reinserimento sociale dei cittadini in esecuzione di pena e dei dimessi dal carcere, ed alla tutela del diritto alla salute intesa come benessere fisico, psichico e sociale, attraverso l’attività teatrale, il suo coordinamento e il potenziamento delle risorse pubbliche e private;
  • riconoscere la dignità artistica, culturale e trattamentale dell’attività teatrale in carcere e la sua importante funzione di collegamento con la società per favorire il percorso di reinserimento sociale della persona detenuta;
  • operare per la formazione e la produzione teatrale per un impiego e una valorizzazione del teatro come strumento e veicolo di conoscenza e crescita personale nelle realtà del carcere;
  • promuovere il teatro in carcere come opportunità di cambiamento per i detenuti-attori e come mutamento delle modalità relazionali di chi vive l'esperienza del carcere, individuando soluzioni e percorsi efficaci per promuovere le diverse culture e incrementare l’inclusione sociale;
  • promuovere l'inserimento sociale e la creazione di opportunità lavorative per i soggetti in esecuzione di pena, per un loro reingresso nella legalità attraverso la promozione dell'acquisizione di nuove competenze;
  • ricercare e destinare risorse per la realizzazione del programma di attività annuale definito con le modalità del Punto 2, nei limiti delle previsioni dei rispettivi bilanci e delle effettive disponibilità finanziarie;
  • promuovere progetti di collaborazione e di circuitazione delle esperienze di teatro carcere in Emilia-Romagna presso i teatri sempre nel rispetto dei vincoli connessi all’esecuzione della pena dei soggetti coinvolti;

 
Punto 2: Tavolo Tecnico Regionale

Le Parti firmatarie, per la realizzazione dell’intesa, si impegnano a costituire un Tavolo tecnico regionale per lo sviluppo del presente Protocollo d’intesa, composto da almeno un:

  • rappresentante dell’Assessorato regionale Promozione delle politiche sociali e di  integrazione per l'immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore;
  • rappresentante dell’Assessorato regionale Cultura, Sport;
  • rappresentante dell’Ufficio Detenuti e Trattamento del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione penitenziaria;
  • rappresentante di ogni Comitato Locale per l’area dell’esecuzione penale adulti degli Istituti dov’è presente l’attività teatrale o dove si intende promuoverla;
  • rappresentante dell’Associazione Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna.

Il Tavolo Tecnico Regionale si riunirà almeno due volte all’anno e avrà i seguenti compiti:

  • creare una rete tra le diverse realtà attive nel territorio regionale nel settore del teatro in carcere e promuovere rapporti con altre realtà territoriali ed istituzionali, nel quadro delle politiche sociali, educative, formative e culturali da sviluppare nelle carceri e nel territorio;
  • creare e facilitare i rapporti tra Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria dell’Emilia-Romagna (P.R.A.P.), Regione Emilia-Romagna, Enti locali, Compagnie/Associazioni teatrali coinvolte, sistema universitario, sistema economico-produttivo, anche formulando proposte di attività e percorsi formativi;
  • individuare e definire percorsi di confronto e collaborazione con altre esperienze di teatro in  carcere, non solo a livello territoriale;
  • entro il 30 novembre di ciascun anno, per l’anno successivo, esaminare e condividere il Programma annuale delle attività di teatro in carcere proposto dal Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna;
  • sulla base delle risorse disponibili e in coerenza col Programma di cui sopra, definire l’attività da sottoporre alla Giunta regionale per eventuale finanziamento;
  • valutare l’attività svolta e il raggiungimento degli obiettivi individuati nel Programma annuale.

Punto 3: Impegni della  Regione

Per l’attuazione del presente protocollo d’intesa, la Regione Emilia-Romagna, attraverso l’Assessorato Promozione delle politiche sociali e di integrazione per l'immigrazione, volontariato, associazionismo e terzo settore e l’Assessorato Cultura, Sport:

  • promuove le attività del Teatro in Carcere presso i cittadini, le istituzioni locali e territoriali, il terzo settore e gli organismi profit e no-profit attraverso i propri canali di comunicazione/informazione;
  • prevede l’attività del teatro in carcere quale intervento significativo all’interno della programmazione regionale settoriale.


Punto 4: Impegni del Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna

Il Coordinamento Teatro Carcere Emilia Romagna:

  1. sviluppa esperienze teatrali di qualità negli Istituti penitenziari della Regione Emilia-Romagna, dentro e fuori le carceri, aperte alla cittadinanza, per favorire la conoscenza delle questioni inerenti la detenzione, per migliorare la relazioni carcere-città, con attenzione all’esigenza di rinnovare i linguaggi e il senso del teatro;
  2. organizza percorsi formativi e di confronto per operatori penitenziari a vario titolo e collaboratori esterni, per agevolare il funzionamento di progetti teatro-carcere, creando opportunità di confronto con esperienze artistiche di rilievo, aperte anche ad un pubblico di non addetti;
  3. attiva corsi di formazione teatrale professionale per i detenuti-attori, in collaborazione con le agenzie per la formazione professionale del territorio;
  4. collabora con altre esperienze di teatro-carcere a livello nazionale e internazionale, anche allo scopo di organizzare e partecipare a progetti europei.

L’Associazione Coordinamento Teatro Carcere elabora e propone annualmente al Tavolo tecnico regionale un programma di attività articolato in obiettivi e azioni prioritarie.

Punto 5: Impegni del Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria

Il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria favorisce e promuove, tramite l’Ufficio Detenuti e Trattamento la realizzazione delle attività di teatro in carcere nelle strutture penitenziarie del territorio regionale, secondo le modalità valutate dalle singole Direzioni degli Istituti di pena.


Punto 5 Validità e durata del Protocollo d’Intesa

Il presente Protocollo d’intesa è valido a partire dalla data della sua sottoscrizione e fino al 31/12/2015. Ciascuna delle Parti potrà porre termine all’intesa prima della sua scadenza sulla base di una comunicazione formale alle altre Parti. Questa forma di disdetta dovrà rispettare un preavviso di almeno sei mesi.

Bologna, 5 aprile 2011

PER IL PROVVEDITORATO REGIONALE AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA DELL'EMILIA ROMAGNA
Il Provveditore Nello Cesari

PER L'ASSOCIAZIONE COORDINAMENTO TEATRO CARCERE
Il Presidente Paolo Billi

PER LA REGIONE EMILIA ROMAGNA (Assessorato Cultura, Sport)
L’Assessore Massimo Mezzetti


PER LA REGIONE EMILIA ROMAGNA (Assessorato alle Politiche Sociali)
L’Assessore Teresa Marzocchi

 


Regione Emilia Romagna
RPI./2011/89
Del 13/5/2011
Class.20100501015