Consistenza, destinazione ed utilizzo dei beni sequestrati o confiscati - Stato dei procedimenti di sequestro o confisca - Relazione al Parlamento ex L. 7 marzo 1996, n. 109 ( marzo 2011)
Dipartimento per gli Affari di Giustizia
Direzione generale della Giustizia penale
Ufficio I - Reparto Dati Statistici e Monitoraggio
Indice
- Premessa
- La Legge 7 marzo 1996, n.109
- Presentazione della nuova Banca Dati - SIPPI
- Metodologia della rilevazione
- Classificazione
- Procedimenti sopravvenuti
- Beni presenti in Banca dati
- Tipologia dei beni
- Gradi di giudizio
- Beni confiscati
- Beni destinati
- Utilizzo dei beni mantenuti allo Stato
- Utilizzo dei beni destinati ai Comuni
- Analisi dei beni immobili definitivamente confiscati
- Tabelle allegate
Relazione al Parlamento sui beni sequestrati e confiscati art. 3, comma 2, Legge 7 marzo 1996 n. 109
Premessa
La normativa in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di criminalità organizzata è costituita dalla Legge 7 marzo 1996 n. 109, che reca: “Disposizioni in materia di gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Modifiche alla Legge 31 maggio 1965, n. 575 e all’articolo 3 della Legge 23 luglio 1991, n. 223. Abrogazione dell’art. 4 del D.L. 14 giugno 1989, n. 230, convertito con modificazioni dalla Legge 4 agosto 1989, n. 282”, Legge 24 luglio 2008 n. 125, art. 12 sexies Legge n. 356 del 1992, art. 2 Legge n. 94 del 2009, decreto legge 4 febbraio 2010 n. 4 convertito con modificazioni dalla legge 31 marzo 2010 n. 50.
Tale normativa, come precisato nella relazione dei deputati proponenti, tende ad una “più razionale amministrazione dei beni confiscati ai sensi della Legge 31 maggio 1965, n. 575 e successive modificazioni, e ad una più puntuale destinazione degli stessi a fini istituzionali e sociali”.
La Legge 7 marzo 1996 n. 109
La Legge 7 marzo 1996 n. 109 non si è limitata ad apportare innovazioni sostanziali e procedurali in tema di amministrazione dei beni sequestrati e confiscati, ma ha recepito l’esigenza di attuare un monitoraggio permanente di tali beni, anche al fine di redigere una relazione semestrale del Governo al Parlamento.
L’esigenza di creare una banca dati derivava anche dal fatto che, sino a quel momento, la raccolta dei dati era stata rimessa all’iniziativa delle Amministrazioni a vario titolo interessate, le quali, senza alcun raccordo tra loro, avevano provveduto a creare autonomi sistemi di rilevazione, talvolta privi di precisi criteri procedurali.
Le rilevazioni così realizzate, inoltre, si riferivano solo alla fase del procedimento di competenza dell’Amministrazione che le effettuava, senza tener conto né delle successive fasi, né del coinvolgimento di Amministrazioni diverse. Era dunque necessario istituire un raccordo fra tali rilevazioni anche al fine di renderle confrontabili fra loro.
A tal fine, la Legge n. 109/1996 ha recato significative innovazioni, disponendo che la raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati, dei dati concernenti lo stato del procedimento per il sequestro o la confisca, nonché dei dati inerenti alla consistenza, alla destinazione o all’utilizzazione dei beni suddetti, venisse disciplinata da un Regolamento da emanarsi con Decreto del Ministro della Giustizia, da adottare di concerto con le altre amministrazioni interessate (Difesa, Finanze, Interno e Tesoro).
Tale Regolamento è stato emanato il 24 febbraio 1997 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica del 28 marzo 1997: “Disciplina della raccolta dei dati relativi ai beni sequestrati o confiscati”.
Presentazione della nuova banca dati - Sistema informativo “SIPPI” (sistema Informativo Prefetture e Procure dell’Italia meridionale)
Il nuovo sistema informativo è stato finalizzato alla creazione di una Banca Dati centralizzata per la gestione di tutte le informazioni relative ai beni “sequestrati e confiscati” alle organizzazioni criminali. Le finalità dettate dal D.M. 24 febbraio 1997 n. 73 e le considerazioni sul concentrarsi del fenomeno nell’Area del Mezzogiorno, hanno portato a valutare l’inserimento del progetto “SIPPI” nell’ambito del Programma Operativo Nazionale-Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia 2000-2006. La Banca Dati è utilizzata con funzionalità e possibilità d’accesso diverse anche in relazione al “profilo utente” connesso. L’accesso oltre agli uffici Centrali e Periferici del Ministero della Giustizia, potrà essere consentito a tutte le Amministrazioni, centrali e periferiche coinvolte nei procedimenti, in particolare:
- al Ministero dell’Interno;
- al Ministero dell’Economia e delle Finanze;
- agli Uffici Centrali e Territoriali del Demanio;
- all’Ufficio del Commissario Straordinario del Governo per la gestione e destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali;
- alle Prefetture;
- ai Comuni
L’applicativo “SIPPI” ha rivolto particolare attenzione alla individuazione di tutti i dati di interesse di ogni Amministrazione ed Ente coinvolti e di tutti i flussi informativi di riferimento, interni ed esterni al mondo giustizia, al fine di delineare la struttura della banca dati ed assicurarne la recettività dei diversi canali di alimentazione. Si precisa che l’avvio in esercizio di “SIPPI”, che realizza l’informazione dei registri delle misure di prevenzione e della banca dati centrale in un unico sistema informativo, come disposto dalle Circolari della Direzione Generale della Giustizia Penale del 10/10/2008, del 27/11/2008, del 26/11/2009 e del 23/12/2010, consente di attuare un monitoraggio in forma interamente automatizzata in tutto il territorio Nazionale. Attualmente l’automazione, che riguardava solo le regioni del Sud e il distretto della Corte di Appello di Milano, è stato esteso con decorrenza 1 gennaio 2011 a tutto il territorio nazionale.
Nell’analisi della situazione attuale giova ricordare:
- che il caricamento dei dati pregressi del bene, partendo dall’archivio elettronico dei moduli di rilevamento comporterà inizialmente l’incompletezza degli stessi dati per quel che riguarda l’iter dei procedimenti nei vari gradi del giudizio e per l’identificazione del bene stesso nelle nuove tipologie;
- che, grazie al protocollo di intesa stipulato in data 17/09/2009 con il Commissario Straordinario del Governo per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali, è nata una proficua collaborazione tra Ministero della Giustizia e Ufficio del Commissario ai fini dell’inserimento dei dati riguardanti l’art. 12 sexies Legge 356 del 1992. Detta collaborazione continua con l’Agenzia Nazionale dei beni confiscati, istituita con decreto legge 45 febbraio 2010 n.4, convertito in legge, con modifiche, dalla legge 31 marzo 2010 n. 50, alla quale il legislatore demanda tutte le competenze prima facenti capo alle varie autorità: Agenzie del Demanio, Prefetti e Commissario straordinario per la gestione e la destinazione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali.
Metodologia della rilevazione
Per una migliore individuazione dei beni e facilità di lettura dei dati la nuova classificazione dei beni ha previsto dei grossi cambiamenti. E’ sicuramente più aggiornata in quanto comprende i più recenti prodotti finanziari, visto l’evolversi dei settori di investimento della criminalità organizzata, e adotta altresì una terminologia che tiene conto dei registri ufficiali già esistenti: un esempio per tutti la classificazione catastale.
Le tabelle allegate riportano solo parzialmente il contenuto della banca dati, essendo la stessa ricca di dati di utilità gestionale difficilmente descrivibili con grafici e commenti. In particolare, da questa relazione, si invita a fare attenzione ai metodi di conteggio indicati nell’intestazione delle tabelle stesse. Per capire le potenzialità a titolo meramente esemplificativo si può sottolineare come sia possibile interrogare la banca dati per sapere, al momento, se e per quanti beni e quali è presente una certa persona o quante volte è stato impiegato un determinato amministratore.
I dati sono relativi sia al procedimento di prevenzione, sin dal suo inizio (fase della proposta) con uno sguardo su tutte le sue vicissitudini processuali nei vari gradi sino alla definizione , sia alle fasi successive della gestione ed amministrazione del bene, o della sua definitiva destinazione. Ovviamente diverse saranno le interrogazioni praticabili sulla banca dati.
In virtù dei criteri di suddivisione dei beni, che prevedono diverse tipologie, nuove categorie e sottocategorie, questa relazione si discosterà ovviamente dalle precedenti. L’attuale classificazione dei beni è basata su tre livelli gerarchici:
- Tipologia;
- Categoria;
- Sottocategoria
Le tipologie individuate sono le seguenti:
- Beni immobili;
- Beni Mobili;
- Beni Mobili registrati;
- Beni Finanziari;
- Aziende
Classificazione
Gli schemi che seguono riportano, per ciascuna tipologia le categorie ammesse e per ciascuna categoria le relative sottocategorie.
Categoria | Sottocategoria |
---|---|
Unità immobiliari per uso di abitazione e assimilabili | Appartamento in condominio - abitazione indipendente |
Palazzo di pregio artistico e storico – castello – villa – box | |
Garage – autorimessa – posto auto – tettoia – altro | |
Unità immobiliari per alloggi e usi collettivi | Collegio e convitto – educandato – ricovero – orfanotrofio – ospizio – convento – seminario – casa di cura – ospedale |
Ufficio pubblico – scuola – laboratorio scientifico – biblioteca – museo – galleria – cappella oratorio – opificio – albergo – pensione teatro – cinematografo – sala per spettacoli – istituti di credito |
|
Fabbricato annesso a speciali esigenze commerciali – edificio galleggiante – ponte privato – altro | |
Unità immobiliari a destinazione commerciale e industriale | Negozio – bottega – magazzino/locale di deposito |
Laboratorio per arti e mestieri – stabilimento balneare | |
Stabilimento di acque curative – stalla – scuderia – fabbricato/locale per esercizi sportivi – fabbricato industriale | |
Altre unità immobiliari | Fabbricato in corso di costruzione indivisibile – altro |
Terreno | Terreno agricolo – terreno con fabbricato rurale |
Terreno edificabile |
Categoria | Sottocategoria |
---|---|
Denaro | Contante – conto corrente bancario – conto corrente postale – libretto postale – libretto bancario - altro |
Collezioni | Francobolli – libri – monete – quadri – altro |
Altri oggetti | Apparecchiature elettroniche – arredi per uso abitativo |
Arredi per uso professionale/commerciale – cassette di sicurezza | |
Macchine artigianali oggetti artistici – preziosi e gioielli - altro | |
Animali | Animali esotici – bovini – cavallo da corsa – equini – ovini – suini altro |
Categoria | Sottocategoria |
---|---|
Veicoli | Aeromobile – Elicottero – autobus – automezzo furgonato |
Automezzo pesante – autocaravan – camper – autovettura – ciclomotore – fuoristrada – motoveicolo – motofurgone – natante – nave – imbarcazione – quadriciclo – rimorchio – veicolo agricolo | |
Veicolo industriale – altro | |
Beni immateriali | Marchio – brevetto – modello industriale |
Categoria | Sottocategoria |
---|---|
Titoli cambiari | Assegno bancario – assegno circolare – cambiale/tratta |
Titoli obbligazionari o di prestito | Titoli di stato (Bot,Cct,Btp,Cte,Btz,Bte) – Certificato di deposito – Obbligazioni |
Titoli di partecipazione | Azioni – strumenti finanziari partecipativi – titoli anticipi |
Titoli rappresentativi di merci | Fede di deposito – nota di pegno – polizza di carico |
Altri beni finanziari | Contratto leasing – crediti vari – polizza assicurativa – prestiti |
Fidi |
Aziende - Categorie
- Impresa individuale iscritta nel registro delle imprese
- Società r.l.
- Società cooperativa
- Socieà di fatto registrata
- Società in accomandita per azioni
- Società in accomandita semplice
- Società in nome collettivo
- Società per azioni
- Società semplice
- Altro
In conclusione l’entrata a regime della nuova Banca Dati (che ha presentato problematiche superiori alle aspettative) è ancora oggetto di aggiustamenti e correzioni. Data l’enorme complessità della materia bisognerà attendere le successive pubblicazioni per avere una più completa elaborazione dei dati.
Procedimenti sopravvenuti
Con l’inizio del 2011 hanno superato quota cinquemila, per l’esattezza 5.258, i procedimenti che si occupano di beni sequestrati e confiscati presenti nella banca dati. Come sempre gli incrementi più significativi riguardano i distretti giudiziari delle regioni del Sud, e possiamo quindi notare che negli ultimi sei mesi di rilevazione Napoli passa da 999 a 1.074 procedimenti sopravvenuti (+ 75), Palermo da 1.290 a 1.360 (+ 70), Bari da 478 a 527 (+ 49). Ma anche al di fuori dell’area storicamente più interessata Milano (con + 20 procedimenti) e Roma (con + 16) continuano ad essere interessate in maniera rilevante da sequestri e confische, a conferma dell’interesse che le zone economicamente più ricche mantengono per la criminalità organizzata.
Come si evince comunque dal riepilogo che segue, l’analisi del quinquennio 2007– 2011 (con dati aggiornati al 31 marzo 2011) mostra che su 1.805 procedimenti iscritti in tutta Italia ben 1.622, vale a dire l’ 89,8%, sono stati emessi nelle regioni del Sud (suddivise geograficamente in area meridionale e area insulare), e in particolare quasi tutti in quattro regioni:
- 698, pari al 38,7% del totale nazionale, in Sicilia;
- 360, il 19,9% in Campania;
- 301, il 16,7%, in Calabria;
- 226, il 12,5%, in Puglia;
- al quinto posto, con 101 procedimenti, si trova invece la Lombardia.
TOTALI | NORD | percentuale | CENTRO | percentuale | SUD | percentuale | ISOLE | percentuale |
TOTALE NAZIONALE |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
TOTALE 2007-2011 | 135 | 7,5% | 48 | 2,7% | 914 | 50,6% | 708 | 39,2% | 1.805 |
TOTALE BANCA DATI | 434 | 8,3% | 145 | 2,8% | 2777 | 52,8% | 1902 | 36,1% | 5.258 |
Appare evidente come la somma delle regioni del Centro e del Nord, negli ultimi cinque anni, evidenzia appena 183 procedimenti sopravvenuti; c’è un minimo incremento rispetto ai 156 registrati sei mesi fa, ma siano sempre intorno al 10% del totale (vedi i dati in dettaglio nella tabella 1 in allegato).
Territorio | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 |
---|---|---|---|---|---|
NORD | 7,6% | 4,7% | 7,6% | 8,2% | 8,7% |
CENTRO | 1,0% | 3,2% | 2,5% | 3,7% | 1,9% |
SUD | 52,8% | 49,5% | 48,3% | 47,0% | 64,1% |
ISOLE | 38,6% | 42,6% | 41,6% | 41,1% | 25,2% |
Il dato riguardante il totale nazionale degli ultimi cinque anni (1.805 procedimenti) mostra in maniera evidente come l’attività giudiziaria abbia avuto un notevole incremento negli anni più recenti; mentre nel 2007 eravamo a poco più di trecento procedimenti sopravvenuti (303, con un picco di 88, il 29%, nel distretto di Palermo), siamo ormai al di sopra dei quattrocento nel 2009 (445, con un massimo di 128 sempre a Palermo) e dei cinquecento nel 2010 (574, di cui 174 a Palermo, dato che rappresenta poco più del 30% del totale).
Numero procedimenti per distretto - anno 2010
Dati aggiornati al 31 marzo 2011
Distretto | Procedimento |
---|---|
PALERMO | 174 |
NAPOLI | 81 |
REGGIO CALABRIA | 54 |
CATANZARO | 53 |
BARI | 47 |
Procedimenti Sopravvenuti negli anni 2007-2011
- 2007 - 303
- 2008 - 277
- 2009 - 445
- 2010 - 574
- 2011 - 206
L’ultimo biennio appena conclusosi, pur vedendo Palermo (con 302 procedimenti), Napoli (con 160) e Reggio Calabria (con 97) ai primi tre posti, rivela il dato emergente di Milano, che con 65 procedimenti sopravvenuti (ben 40 in più rispetto al biennio precedente) si piazza al quinto posto in questa poco invidiabile classifica (era ottava con 25 sopravvenuti nel 2007/2008), dove compare per la prima volta anche Roma al nono posto con 32 procedimenti (era undicesima con 9)
BIENNIO 2007-2008
Distretto | Procedimenti |
---|---|
PALERMO | 172 |
NAPOLI | 94 |
BARI | 55 |
REGGIO CALABRIA | 54 |
CATANZARO | 44 |
CATANIA | 31 |
SALERNO | 29 |
MILANO | 25 |
MESSINA | 17 |
LECCE | 17 |
BIENNIO 2009-2010
Distretto | Procedimenti |
Variazione rispetto a biennio preced. |
---|---|---|
PALERMO | 302 | 130 |
NAPOLI | 160 | 66 |
REGGIO CALABRIA | 97 | 43 |
CATANZARO | 90 | 46 |
MILANO | 65 | 40 |
BARI | 63 | 8 |
CATANIA | 56 | 25 |
MESSINA | 53 | 36 |
ROMA | 32 | 23 |
SALERNO | 27 | -2 |
Procedimenti Sopravvenuti per Aree Geografiche - Anni 2006-2010
Territorio | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 |
---|---|---|---|---|---|
NORD | 23 | 13 | 34 | 47 | 18 |
CENTRO | 3 | 9 | 11 | 21 | 4 |
SUD | 160 | 137 | 215 | 270 | 132 |
ISOLE | 117 | 118 | 185 | 236 | 52 |
Il dettaglio per singole aree geografiche conferma il notevole aumento del lavoro svolto dagli uffici giudiziari, soprattutto nell’area insulare, e cioè in Sicilia (il dato della Sardegna per il 2010/11 è negativo): si è passati dai 117 procedimenti sopravvenuti del 2007 ai 236 del 2010 (+119); ma anche l’area del sud in senso stretto cresce dai 160 del 2007 ai 270 del 2010, con ben 110 procedimenti sopravvenuti in più.
Il resto d’Italia continua a rimanere ai margini, anche se l’area settentrionale, in particolare nel distretto già citato della corte di appello di Milano, comincia ad evidenziare un certo interesse (il dato del 2010 che, come detto in precedenza, posiziona insieme a quello del 2009 la metropoli lombarda al quinto posto, ha evidenziato il dato record di 35 procedimenti sopravvenuti in un solo anno).
Beni presenti in Banca Dati
Continuano a crescere, al ritmo di più di mille al mese nell’ultimo anno, i beni sequestrati e confiscati. Dai circa 62mila presi in considerazione dalla Banca Dati ad aprile 2010 siamo passati ai 75.248 rilevati al 31 marzo 2011.
Come nel caso dei procedimenti, anche qui è di grande interesse studiare la loro distribuzione geografica. La massima concentrazione si ha sempre nell’Italia meridionale e insulare, ma è bene specificare che non c’è una correlazione diretta tra procedimenti e beni, perchè un procedimento iscritto a Palermo può riguardare beni sequestrati in qualsiasi altra località d’Italia.
Lo schema riepilogativo sottostante, riferito al quinquennio 2007–2011 (con dati aggiornati al 31 marzo 2011) confrontato con l’intera Banca Dati, mostra che i 35.569 beni considerati nel periodo sono maggiormente presenti nell’area insulare (quasi il 50% del totale con 17.669 beni), con una prevalenza evidente non solo rispetto al resto d’Italia, ma anche nei confronti dell’area meridionale sopravanzata di quasi 4mila beni (siamo al 39% con 13.885 beni).
Area geografica | Numero beni | Percentuale |
---|---|---|
ISOLE | 17.669 | 49,70% |
SUD | 13.885 | 39,00% |
NORD | 2.607 | 7,30% |
CENTRO | 1.408 | 4,00% |
Totale nazionale | 35.569 | 100% |
Beni sequestrati e confiscati presenti in banca dati
Area geografica | Numero beni | Percentuale |
---|---|---|
ISOLE | 35.366 | 47,00% |
SUD | 30.452 | 40,50% |
NORD | 5.133 | 6,80% |
CENTRO | 4.297 | 5,70% |
Totale nazionale | 75.248 | 100% |
Il resto d’Italia mantiene una quota marginale: la somma dei beni delle regioni del Centro e del Nord negli ultimi cinque anni evidenzia un dato di solo 4.015 beni sopravvenuti con una percentuale, comunque in leggera crescita (nella rilevazione precedente eravamo al 9,2%), che si attesta all’ 11,3% (vedi per i dettagli la tabella 2 in allegato).
Territorio | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 |
---|---|---|---|---|---|
NORD | 411 | 200 | 737 | 964 | 295 |
CENTRO | 71 | 181 | 258 | 522 | 376 |
SUD | 2.229 | 1.493 | 3.665 | 5.146 | 1.352 |
ISOLE | 4.874 | 2.369 | 4.929 | 4.288 | 1.209 |
La marginalità del CentroNord è evidenziata dalla suddivisione del numero dei beni per regione, ma l’eccezione della Lombardia è da tenere d’occhio.
Come si nota dallo schema che segue qui sotto, dopo la Sicilia (che con poco più di 9mila beni nell’ultimo biennio detiene il 44.8%, del totale dei beni presenti in Banca Dati), la Campania (3.577 beni pari al 17,4%) e la Calabria (3.108 beni pari al 15,2%), vi sono Puglia (1.874 beni pari al 9,1%) e Lombardia (1.344 beni pari 6,6%) con oltre mille beni interessati da procedimenti riguardanti sequestri e confische.
Regione | Beni |
---|---|
SICILIA | 7.229 |
CALABRIA | 2.708 |
CAMPANIA | 2.319 |
PUGLIA | 823 |
LOMBARDIA | 487 |
LAZIO | 195 |
PIEMONTE | 108 |
BIENNIO 2009-2010
Regione | Beni |
Variazione rispetto a biennio preced. |
---|---|---|
SICILIA | 9.195 | +1.966 |
CAMPANIA | 3.577 | +1.258 |
CALABRIA | 3.108 | +400 |
PUGLIA | 1.874 | +1.051 |
LOMBARDIA | 1.344 | +857 |
LAZIO | 780 | +585 |
PIEMONTE | 272 | +164 |
Nei grafici che seguono prendiamo in esame la tipologia dei beni, che ha subito una profonda modifica, come evidenziato nel paragrafo dedicato alla metodologia della rilevazione. Le tre categorie precedenti, immobili, mobili e titoli, sono ora suddivise in cinque voci, alcune delle quali completamente diverse dalle precedenti: immobili, mobili, mobili registrati, aziende, beni finanziari.
Tipologia di beni | Numero | Percentuale |
---|---|---|
AZIENDA | 4.859 | 6,4% |
FINANZIARIO | 7.238 | 9,6% |
IMMOBILE | 38.295 | 50,9% |
MOBILE | 11.036 | 14,7% |
MOBILE REG. | 13.820 | 18,4% |
TOTALE | 75.248 | 100% |
Tipologia di beni | Numero | Percentuale |
---|---|---|
AZIENDA | 3.394 | 7,3% |
FINANZIARIO | 4.499 | 9,7% |
IMMOBILE | 24.556 | 52,7% |
MOBILE | 6.171 | 13,3% |
MOBILE REG. | 7.906 | 17% |
TOTALE | 46.526 | 100% |
Il raffronto tra l’insieme di tutti i 75.248 beni presenti nella nuova Banca Dati e i 46.526 beni (v. tab. 4) per i quali è stato emesso un provvedimento negli ultimi cinque anni (2007-2011) evidenzia una costante che si mantiene nel tempo: gli immobili (24.556 nel 2007-2011) sono sempre più della metà dei beni oggetto di indagine mentre i mobili registrati (7.906), seconda tipologia per quantità, superano di poco il 17% ; seguono poi i mobili (6.171), che si mantengono ben al di sopra del 10%, soglia che invece singolarmente non raggiungono i beni finanziari (4.499) e le aziende (3.394).
Per quanto riguarda il valore dei beni presenti in Banca Dati si è ritenuto opportuno prendere in esame soltanto quelli relativi ai beni destinati (v. tab. 3). Ciò perché si è a conoscenza del valore solo al momento dell’assegnazione del bene, quando viene effettuata una stima adeguata ed aggiornata. Prima di tale fase raramente è noto il valore dei beni poiché durante il normale iter giudiziario gli uffici periferici non provvedono quasi mai a comunicare l’importo oggetto di sequestro o confisca.
Per questo motivo non abbiamo ritenuto opportuno andare ad analizzare questo dato, mostrandolo solo in qualche tabella a puro titolo informativo (vedi ad es. le tab. 6 e 7, così come i grafici sottostanti).
Ufficio | Valore | Numero beni |
---|---|---|
PALERMO | 71.973.409 | 418 |
REGGIO CAL. | 42.278.614 | 187 |
MILANO | 32.955.099 | 182 |
NAPOLI | 28.034.339 | 118 |
CATANIA | 18.388.517 | - |
BARI | - | 86 |
E’ però da segnalare un grave inconveniente verificatosi di recente; con il passaggio della competenza ad emanare i decreti di destinazione dalle Agenzie del Demanio dapprima alle Prefetture (da agosto 2009) e poi all’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati (dal 31 marzo 2010), sia per problemi burocratici dovuti al trasferimento di competenze, sia per lamentate carenze di personale segnalate dall’Agenzia Nazionale, si sono verificati dei ritardi nel segnalare a questo Ufficio il valore dei beni destinati.
Considerando l’importanza fondamentale di questo dato ai fini dell’intera Relazione, l’Ufficio si è attivato presso le sedi competenti perché si possa provvedere nel più breve tempo possibile a sanare questa disfunzione.
Tipologie dei beni
I grafici che seguono aiutano a capire meglio quali sono le nuove tipologie di classificazione dei beni sequestrati e confiscati e quale è il loro diverso peso dal punto di vista numerico. Prendiamo in considerazione, per una migliore comprensione del fenomeno, ciò che è avvenuto in questi ultimi cinque anni (come già detto, i dati di questa relazione sono aggiornati fino al 31 marzo 2011). E’ da sottolineare, per maggior chiarezza, che la rilevazione si basa sull’anno di emissione dei provvedimenti, che quindi tendono ad essere maggiori in anni più recenti.
Nel grafico che segue (relativo alla tabella 4) vediamo come i beni maggiormente interessati da proposte o provvedimenti dell’autorità giudiziaria risultano essere gli immobili (oltre ottomila nel 2010, l’ultimo anno preso in considerazione per intero). A questi seguono i mobili registrati, 3.119 nel 2010, e i mobili.
Tipologia bene | anno 2007 | anno 2008 | anno 2009 | anno 2010 | anno 2011 |
---|---|---|---|---|---|
IMMOBILE | 4.560 | 3.131 | 5.733 | 8.815 | 2.317 |
MOBILE REG. | 908 | 998 | 1.969 | 3.119 | 912 |
MOBILE | 593 | 873 | 1.047 | 2.298 | 1.360 |
FINANZIARIO | 483 | 544 | 1.198 | 1.686 | 588 |
AZIENDA | 279 | 470 | 823 | 1.421 | 401 |
Gradi di giudizio
Analizzando l’operato degli Uffici Giudiziari a proposito delle misure di prevenzione si nota come negli ultimi cinque anni (2006-2010) ci sia una maggiore attività rivolta a provvedimenti di primo grado a conferma della maggiore lotta intrapresa in anni più recenti alle organizzazioni criminali (vedi tabella 5). E il notevole incremento dell’attività investigativa, già evidente in particolare dal 2007, come segnalato nella precedente relazione, appare ancora più marcato nell’ultimo biennio.
Anno Emissione | Proposta | Decreto | Decreto II grado | Cassazione | Decreto destinazione | TOTALE NUMERO BENI |
---|---|---|---|---|---|---|
2005/2006 | 981 | 2.319 | 2.011 | 869 | 358 | 6.538 |
2007/2008 | 1.363 | 7.597 | 1.232 | 1.328 | 1.319 | 12.839 |
2009/2010 | 8.929 | 14.614 | 2.486 | 1.155 | 925 | 28.109 |
Si nota, infatti, come il periodo riguardante gli anni 2009 e 2010 vede interessati da un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria oltre 28mila beni, raddoppiando i circa tredicimila del biennio precedente che già risultavano notevolmente superiori ai seimilacinquecento del 2005/2006. Per dovere di precisione bisogna però sottolineare che i provvedimenti emessi nei confronti di un bene progrediscono nel corso del tempo, per cui i decreti (di primo grado), ad esempio, tendono ovviamente a diminuire negli anni meno recenti trasformandosi, poi, in decreti di grado successivo o in sentenze della Cassazione; mentre nell’ultimo biennio tendono a costituire una delle cifre più rilevanti.
Una analisi più obiettiva può, dunque, prendere in considerazione i beni che arrivano, in caso di confisca definitiva, alla assegnazione allo Stato o ad un ente locale con un decreto di destinazione. E qui il dato del biennio 2007/2008 spicca in maniera evidente: ben 1.319 beni destinati, quasi mille in più rispetto al biennio precedente, a testimonianza di una forte intensificazione dell’attività di tutto l’apparato dello Stato.
Il biennio 2009/2010 è ancora suscettibile di un ulteriore incremento poiché tale dato non è alimentato direttamente in banca dati ma è legato alle comunicazioni cartaceee provenienti dalle Prefetture, competenti fino a marzo 2010, data dalla quale si occupa di ciò l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, ma sempre con il sistema cartaceo. La tendenza sembra comunque confermata: i 925 beni destinati rilevati fino al 31 marzo, data in cui è cominciata la stesura di questa relazione, fanno ipotizzare un dato che si può avvicinare a quello del biennio precedente.
Il confronto, evidenziato dai grafici che seguono, tra i vari gradi di giudizio, mostra il notevole divario tra i decreti di primo grado e i provvedimenti dei gradi successivi di giudizio.
Beni suddivisi per grado di giudizio (intera Banca Dati)
- Beni sottoposti a Decreto: 34.878
- Beni sottoposti a Decreto II grado: 10.291
- Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 5.564
Beni suddivisi per grado di giudizio (anni 2007-2011)
- Beni sottoposti a Decreto: 24.246
- Beni sottoposti a Decreto II grado: 3.875
- Beni sottoposti a provvedimento della Cassazione: 2.483
Il grafico sottostante evidenzia in dettaglio anno per anno quanto già visualizzato in totale nel grafico 9; si nota chiaramente come continui a crescere il numero dei beni con provvedimento di primo grado negli ultimi anni, pur con la parentesi del 2008 (in particolare spicca il dato dell’ultimo anno rilevato per intero, il 2010, dove quasi novemila beni sono interessati da decreti emessi nel primo grado di giudizio). E’ da tenere ovviamente presente che i dati relativi al 2011 sono parziali (la rilevazione è aggiornata al 31 marzo 2011).
Beni sottoposti a: | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 |
---|---|---|---|---|---|
Decreto | 4.392 | 3.205 | 5.680 | 8.934 | 2035 |
Decreto II grado | 827 | 405 | 739 | 1747 | 157 |
provvedimento della Cassazione | 466 | 862 | 592 | 563 | 0 |
Beni confiscati
Passando ad analizzare i beni confiscati (v. tab. 10) notiamo che gli stessi rappresentano oltre il 33% dei 75.248 beni presenti in banca dati, con una proporzione che si mantiene abbastanza costante nel corso del tempo. E i 25.058 beni in questione, come indicato nella schema sottostante, sono suddivisi in:
- quelli soggetti a confische non definitive (13.272), e quindi ancora suscettibili di ulteriori sviluppi;
- quelli in cui si è arrivati alla confisca definitiva (7.354) ma che ancora sono fermi presso gli uffici giudiziari in attesa di destinazione;
- quelli che invece hanno già avuto un decreto di destinazione (4.432)
Confische non definitive: 13.272 beni di cui 17,64%% in banca dati
Confische definitive: 7.354 beni di cui 9,77%% in banca dati
Confische con destinazione: 4.432 beni di cui 5,89%% in banca dati
Totale beni confiscati: 25.058 di cui 33,3% in banca dati
Totale beni in banca dati: 75.248
Il grafico che segue evidenzia la proporzione tra le varie fasi in cui si trovano i beni confiscati e fa notare senza ombra di dubbio che ci sono diverse migliaia di beni prossimi ad una destinazione e quindi ad un riutilizzo a beneficio della comunità da parte dello Stato o dei singoli enti territoriali.
Confische intera Banca Dati
- Confische 13.272
- Confische definitive 7.354
- Confische con destinazione 4.432
Il dettaglio dell’andamento delle confische negli ultimi cinque anni mette in risalto una grossa crescita nell’ultimo biennio: nel 2009 si è superato per la prima volta il numero di duemila beni oggetto di confisca e nel 2010 si è già arrivati addirittura a oltre tremilasettecento.
Questa tendenza conferma la notevole crescita dell’attività investigativa di questi ultimi anni non dimentichiamo, però, che i soggetti della rilevazione sono primariamente i beni; per cui, dato che le confische tendono con il tempo a diminuire negli anni più lontani, l’unico dato sul quale non vi possono essere dubbi, e sul quale porremo l’attenzione più in avanti, è quello dei beni soggetti a confische con destinazione, vale a dire i beni destinati.
Un confronto, in questo caso, è più che legittimo; e balza agli occhi il notevole divario tra il 2006 (non considerato nel grafico sottostante, ma il cui dato è visibile nella tab. 10 allegata) in cui si erano avuti 171 beni destinati, e gli anni successivi; nel 2008 si è raggiunta la cifra record di 802 destinazioni, e i dati degli ultimi due anni considerati per intero, il 2009 e il 2010, ancora suscettibili di un ulteriore incremento a causa del sistema di alimentazione non ancora automatizzato in questo settore, fanno comunque intravedere che dovremmo ormai essere ampiamente al di sopra dei 500 beni destinati l’anno.
Tipologia confische | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 |
---|---|---|---|---|---|
Confische | 1.080 | 866 | 2.289 | 3.733 | 996 |
Confische definitive | 492 | 686 | 641 | 713 | 0 |
Confische con destinazione | 517 | 802 | 588 | 337 | 5 |
Con i grafici che seguono analizziamo nel dettaglio solo i beni oggetto di confisca con provvedimento definitivo (7.354, quasi il 10% dei beni presenti in banca dati), che assumono una importanza particolare perché sono ancora giacenti negli Uffici Giudiziari presso le sezioni delle misure di prevenzione.
Si tratta cioè dei beni che saranno interessati dai prossimi decreti di destinazione, e che quindi stanno per arrivare alla fase finale di tutto l’iter dei sequestri e delle confische; finalmente si sta decidendo se saranno utilizzati dallo Stato, e quindi entreranno a far parte del suo patrimonio, o se verranno assegnati a singoli enti territoriali.
Si può notare come nell’insieme, comprendendo tutti i dati presenti in archivio, la tipologia del bene maggiormente sottoposto a confisca risulta essere l’immobile, anche se seguita da vicino dai mobili registrati.
Beni con provvedimento di Confisca definitivo (intera Banca Dati)
- Aziende: 436
- Finanziari: 1.023
- Immobili: 2.428
- Mobili: 1.330
- Mobili registrati: 2.137
Analizzando il numero dei beni confiscati definitivamente nel periodo 2007-2010 (vedi tabella 12), i beni immobili rimangono la tipologia di bene prevalente anche se c’è da registrare un discreto aumento dei beni mobili registrati sottoposti a confisca definitiva (nel 2010 addirittura sono stati registrati 297 provvedimenti riguardanti i beni mobili registrati contro i 252 che interessano invece gli immobili, ma basta una confisca rilevante nei confronti di una grande concessionaria di auto per determinare un valore particolarmente rilevante in un singolo anno preso in considerazione).
Anni | Immobile | Mobile Reg. | Finanziario | Mobile | Azienda | TOTALE |
---|---|---|---|---|---|---|
2007 | 134 | 133 | 88 | 95 | 42 | 492 |
2008 | 379 | 113 | 58 | 90 | 46 | 686 |
2009 | 208 | 60 | 209 | 136 | 28 | 641 |
2010 | 252 | 297 | 31 | 64 | 69 | 713 |
TOTALI | 973 | 603 | 386 | 385 | 185 | 2.532 |
Beni destinati
I beni confiscati in via definitiva vengono destinati allo Stato e ai singoli enti territoriali come i Comuni (in grande prevalenza), le Province e le Regioni per essere utilizzati secondo diverse finalità di cui si dirà più avanti. Il dato dei beni destinati è aggiornato al 31 gennaio 2011, e non al 31 marzo come il resto della Banca Dati poiché la Direzione Generale dell’Agenzia del Demanio (che ne aveva la competenza fino al 7 agosto 2009), le Prefetture (che ne hanno rilevato i compiti dall’ 8 agosto 2009 al 30 marzo 2010) e l’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati (che se ne occupa dal 31 marzo 2010 in poi) non alimentano direttamente la Banca Dati ma trasmettono i dati cartacei alla Direzione Generale degli Affari Penali del Ministero della Giustizia, con tutti gli inconvenienti che ciò comporta a livello di tempestività e completezza.
Il grafico mostra il notevole aumento del numero di beni immobili confiscati e destinati ai Comuni (essendo l’ente prevalente usiamo da qui in avanti questa definizione per semplificare), soprattutto nel 2008 (ben 716, con una crescita del 56% rispetto ai 458 del 2007); ma anche nel 2009 si è avuto un certo incremento (si è arrivati a quota 524) rispetto agli anni precedenti; si evidenzia in particolare un notevole incremento in proporzione rispetto a quelli dello Stato (dai 59 del 2007, sono passati a 86 nel 2008, per poi riscendere a 64 nel 2009, vedi tabella 15).
Il dato del 2010 sembra invece mostrare una parziale inversione di tendenza: sono già 102 i beni entrati a far parte del patrimonio dello Stato a fronte dei “soli” (rispetto agli anni precedenti) 235 assegnati ai Comuni.
Anni | COMUNI | STATO | TOTALE |
---|---|---|---|
2007 | 458 | 59 | 517 |
2008 | 716 | 86 | 802 |
2009 | 524 | 64 | 588 |
2010 | 235 | 102 | 337 |
2011 | 3 | 2 | 5 |
E d'altronde la prevalenza dei Comuni in parte si ridimensiona quando si passa a considerare il valore dei beni.
-
anno 2008
- Stato - beni n. 86 per € 40.896.703, valore medio € 475.543
- Comune - beni n. 716 per € 122.561.212, valore medio € 171.174
-
anno 2009
- Stato - beni n. 64 per € 16.022.789, valore medio € 250.356
- Comune - beni n. 524 per € 90.598.524, valore medio € 172.897
Dal confronto tra numero dei beni destinati e relativo valore si può dedurre che quelli destinati allo Stato sono minori in quantità, ma in genere di valore medio maggiore, il che fa presupporre una maggiore consistenza fisica del bene. Ciò appare evidente in particolare nel 2008, dove un bene confiscato mantenuto allo Stato ha un valore medio di 475 mila euro contro i 171 mila di un bene assegnato al Comune.
Per quanto riguarda il grafico che segue, il n. 16, ricordiamo, come già segnalato, l’inadempienza di alcune Prefetture e dell’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati che non hanno segnalato la stima del valore di molti beni destinati negli anni 2009 e soprattutto 2010. L’Agenzia si sta comunque rendendo disponibile per ovviare a questo inconveniente.
Anni | COMUNI | STATO | TOTALE |
---|---|---|---|
2007 | 87.161.718 | 9.598.393 | 96.760.112 |
2008 | 122.561.212 | 40.896.703 | 163.457.915 |
2009 | 90.598.524 | 16.022.789 | 106.621.313 |
2010 | 22.844.971 | 9.245.750 | 32.090.720 |
2011 | 418.770 | 0 | 418.770 |
Osserviamo ora in generale il dato riguardante l’indicazione del valore dei beni destinati presenti in Banca Dati tra il 2007 e il 2010. Già dall’anno 2006 vi è stato un incremento nel valore dei beni dovuto soprattutto ad un costante aumento dei decreti di destinazione, allora fermi a 171. Nel 2007 per i 517 beni interessati si è arrivati ad una stima di oltre 96 milioni di euro, cifra notevolmente aumentata nel 2008 quando si sono destinati ben 802 beni per un valore superiore ai 163 milioni di euro.
E’ da ricordare che il dato degli ultimi due anni è incompleto, per i motivi già elencati, e ancora suscettibile di ulteriore variazione, soprattutto quello del 2010. Proprio durante la stesura di questa relazione stanno pervenendo numerosi aggiornamenti grazie ai rapporti instaurati tra questo Ufficio e l’Agenzia Nazionale per i Beni confiscati.
Valore in Euro dei Beni Destinati
- 2006: 631.010.077
- 2007: 96.760.112
- 2008: 163.457.915
- 2009: 106.621.313
- 2010: 32.090.720
Utilizzo dei Beni mantenuti allo Stato
I beni mantenuti allo Stato, come si evince chiaramente dai grafici che seguono, sono in grande prevalenza costituti da quelli utilizzati per motivi di Ordine Pubblico, ben 529 (il 77%) sui 687 interessati da questa classificazione. Al secondo posto con 87 beni (il 13%) troviamo la voce Altro che comprende quelli destinati all’affitto, alla vendita e alla messa in liquidazione (vedi tabella 17 in allegato).
Finalità | Numero dei Beni | Valore |
---|---|---|
Ordine Pubblico | 529 | 124.600.684 |
Altro | 87 | 13.509.758 |
Protezione Civile | 63 | 7.797.376 |
Giustizia | 8 | 5.521.874 |
TOTALE | 687 | 151.429.692 |
Il dettaglio del periodo dal 2007 ad oggi (dati aggiornati al 31 gennaio 2011) vede un incremento nei beni assegnati alla Protezione Civile. E’ da specificare che la voce Ordine Pubblico (216 assegnazioni) comprende le destinazioni all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato, alla Guardia di Finanza, mentre per Protezione Civile (62 assegnazioni) si intendono i beni destinati ai Vigili del Fuoco, alla Croce Rossa e al Corpo Forestale dello Stato; questa suddivisione è stata creata tenendo presente che i corpi citati fanno parte del Servizio Nazionale di Protezione Civile.
Finalità | Numero dei Beni | Valore |
---|---|---|
Ordine Pubblico | 216 | 56.840.461 |
Altro | 62 | 7.766.388 |
Protezione Civile | 32 | 6.490.647 |
Giustizia | 3 | 4.666.139 |
TOTALE | 313 | 75.763.635 |
Utilizzo dei Beni destinati ai Comuni
Il grafico sottostante mostra la suddivisione dei beni immobili confiscati e destinati ai Comuni secondo due diverse destinazioni:
- Finalità istituzionali;
- Scopi sociali.
Come si evince chiaramente dal grafico sottostante i beni immobili, assegnati ai Comuni e ubicati nei loro territori sono per lo più destinati a scopi sociali a dimostrazione delle necessità delle amministrazioni locali a risolvere, grazie alle innumerevoli richieste provenienti dal mondo delle organizzazioni di volontariato, delle associazioni e delle cooperative sociali, le crescenti difficoltà finanziarie ed organizzative nell’ambito dell’assistenza sociale.
Destinazioni | Beni | Percentuale |
---|---|---|
Finalità Istituzionali | 1.370 | 36,6% |
Scopi Sociali | 2.375 | 63,4% |
TOTALI | 3.745 | 100% |
Sotto finalità istituzionali sono raggruppate le seguenti voci:
Emergenza abitativa; Canili; Depositi; Discariche; Parcheggi; Scuole; Sede Vigili Urbani; Uffici Comunali; Uffici Giudiziari; Altro. Quest’ultima voce prevale decisamente sulle altre anche perché le destinazioni ad alloggi di residenza pubblica fino al 2007 sono state censite sotto la voce Altro.
Utilizzo | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | TOTALE |
---|---|---|---|---|---|---|
Altro | 192 | 27 | 29 | 14 | 0 | 262 |
Emergenze abitative | 1 | 99 | 70 | 30 | 0 | 200 |
Uffici comunali | 23 | 71 | 38 | 23 | 0 | 155 |
Depositi | 16 | 19 | 23 | 5 | 1 | 64 |
Uffici giudiziari | 24 | 3 | 1 | 0 | 0 | 28 |
Infrastrutture | 1 | 13 | 8 | 5 | 0 | 27 |
Canili | 0 | 7 | 11 | 4 | 0 | 22 |
Scuole | 4 | 7 | 3 | 5 | 0 | 19 |
Sede Vigili Urbani | 1 | 3 | 6 | 2 | 0 | 12 |
TOTALE | 262 | 249 | 189 | 88 | 1 | 789 |
Sotto Scopi sociali sono raggruppate le seguenti voci: Area destinata a utilità sociali; Area destinata a verde pubblico; Centro per attività sportive; Centro per minori; Centro per tossicodipendenti; Centro per famiglie; Centro per anziani; Parco giochi; Sede associazioni; Altro.
Utilizzo | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | TOTALE |
---|---|---|---|---|---|---|
Sede associazioni | 127 | 215 | 176 | 62 | 1 | 581 |
Utilità sociali | 29 | 130 | 87 | 45 | 0 | 291 |
Altro | 11 | 46 | 29 | 6 | 0 | 92 |
Verde | 5 | 31 | 9 | 2 | 0 | 47 |
Centro per anziani | 7 | 13 | 14 | 11 | 0 | 45 |
Centro per minori | 7 | 16 | 4 | 8 | 0 | 35 |
Centro per famiglie | 2 | 6 | 9 | 7 | 1 | 25 |
Centro per tossicodipendenti | 5 | 3 | 4 | 0 | 0 | 12 |
Centro per attività sportive | 3 | 5 | 2 | 2 | 0 | 12 |
Centro per i diversamente abili | 0 | 2 | 1 | 4 | 0 | 7 |
TOTALE | 196 | 467 | 335 | 147 | 2 | 1.147 |
Analisi dei beni immobili definitivamente confiscati
Come evidenziato dai grafici precedenti si può notare come negli ultimi anni siano aumentati i beni con provvedimento di destinazione (stato-comune) e questo è facilmente intuibile grazie ai risultati della lotta intrapresa dalle istituzioni contro la criminalità organizzata e sempre più intensificata. Al momento ci sono 7.354 beni con un provvedimento di confisca definitiva, e quindi in attesa di un provvedimento di destinazione.
Torniamo a parlare, invece, dei beni già destinati, ed esaminiamo in particolare ciò che è avvenuto negli ultimi cinque anni dal 2007 ad oggi (vedi anche tabella 16 in allegato). Dei 2.249 beni interessati si può notare:
- la suddivisione geografica per area ;
- l’ubicazione per la massima parte nell’area meridionale e insulare (ben 1.758 beni, circa il 78% del totale).
Area geografica | Numero beni | Percentuale |
---|---|---|
NORD | 374 | 16,7% |
CENTRO | 117 | 5,2% |
SUD | 787 | 35% |
ISOLE | 971 | 43,1% |
TOTALE NAZIONALE | 2.249 | 100% |
Il dettaglio degli ultimi cinque anni, suddivisi per area geografica, conferma un costante incremento dei beni destinati nelle Isole (in particolare si passa dai 227 del 2007 ai 302 del 2009, e questi numeri si riferiscono per la quasi totalità alla sola Sicilia), mentre invece nel resto d’Italia il dato si mostra più altalenante.
E’ da segnalare però che nel Nord si è avuto un sensibile incremento passando da 30 provvedimenti di destinazione registrati nel 2006 a 149 del 2008, tendenza che sembra essere confermata anche nel 2009 dove si sfiora quota cento (il dato del 2010, per i motivi già esposti, è ancora da integrare con i dati cartacei in arrivo, nonostante questa sezione della relazione preveda l’inserimento di dati aggiornati al 31 gennaio 2011).
Area geografica | 2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 |
---|---|---|---|---|---|
NORD | 77 | 149 | 94 | 52 | 2 |
CENTRO | 38 | 35 | 36 | 8 | 0 |
SUD | 175 | 361 | 156 | 95 | 0 |
ISOLE | 227 | 257 | 302 | 182 | 3 |
totale nazionale | 517 | 802 | 588 | 337 | 5 |