Anno giudiziario 2010: relazione del Ministero - Dipartimento per la giustizia minorile

 

Indice

QUADRO QUALI–QUANTITATIVO DELL’UTENZA

ATTIVITÀ DEI SERVIZI MINORILI

ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO, INDIRIZZO, CONSULENZA E PARTECIPAZIONE SVOLTE DALLA DIREZIONE GENERALE PER L'ATTUAZIONE DEI PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI

ATTIVAZIONE RISORSE ESTERNE, PROTOCOLLI E INIZIATIVE PROGETTUALI

ATTIVITÀ E PROGETTUALITÀ INERENTI PROGRAMMI E PIANI D'INTERVENTO A CARATTERE NAZIONALE ED EUROPEO

PROMOZIONE DELLA TUTELA DEI MINORI

PROGETTI DI STUDIO E RICERCHE

ATTIVITÀ DELLE AUTORITÀ CENTRALI CONVENZIONALI

PERSONALE DELLA GIUSTIZIA MINORILE

PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA

GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

EDILIZIA PENITENZIARIA

ESPOSTI

PARERI SU ATTI PARLAMENTARI

COMPONENTI PRIVATI

 

 

QUADRO QUALI–QUANTITATIVO DELL’UTENZA

I soggetti segnalati dall’Autorità Giudiziaria Minorile agli Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni sono stati 20.959 nel 2008, mentre nel primo semestre del 2009 sono stati 11.874, il 73% del totale è di nazionalità italiana e l’87% di sesso maschile. I soggetti in carico agli U.S.S.M. sono stati 17814 nel 2008 e 12.299 nel primo semestre del 2009, di cui il 27% stranieri.
La fenomenologia della devianza minorile straniera, oramai da qualche anno, è caratterizzata, oltre che da altri ed articolati elementi, dal fenomeno dei minori non accompagnati, ovvero privi di figure di riferimento famigliari che ne garantiscano adeguate condizioni di vita e di crescita. Questo li pone a forte rischio di “reclutamento” da parte di gruppi devianti composti da adulti, rendendo così inapplicabili, per assicurare la loro stessa tutela, misure extra detentive. Ciò si verifica particolarmente nel caso delle ragazze, molte delle quali di cultura rom e provenienti dalla Romania, che vivono in una condizione di subalternità che spesso si configura come vero e proprio sfruttamento da parte della componente maschile della loro comunità di appartenenza.
Tuttavia occorre evidenziare che dal 2003 al 2008 si è verificato quasi un raddoppio delle misure di “messa alla prova” in favore dei minori nomadi e stranieri (+86,9%).
È un dato assolutamente significativo, poiché la “messa alla prova” è la misura penale che meglio incarna i principi di tutela dell’adolescente sottesi alla normativa italiana vigente in materia, consentendo in tal modo ai minori non italiani di essere inseriti in programmi di reinserimento sociale efficaci e rispondenti ai propri bisogni.
Nei Centri di Prima Accoglienza nel 2008 si sono registrati 2908 ingressi e 1291 nel primo semestre del 2009, di cui il 38% stranieri e l’11% donne (23 italiane e 119 straniere). In relazione alla provenienza dei soggetti secondo le categorie maggiormente rappresentate nelle statistiche (italiani, romeni, dall’ex Yugoslavia -comprendente la Bosnia e Erzegovina, la Croazia, la Macedonia, la Serbia, il Montenegro e la Slovenia - e marocchini), il decremento si riscontra in particolar modo per quanto riguarda i minori provenienti dal Marocco e, in misura minore, dai paesi dell’ex Yugoslavia. C’è, invece, una sostanziale stabilità degli italiani. Una specifica va fatta per quanto concerne i minori romeni: si interrompe il trend in costante e forte aumento degli ultimi anni e si registra, rispetto allo scorso anno, una netta inflessione, pari a - 47,5%.
È a carico di quest’ultima componente che si registra una maggiore rispondenza numerica con il fenomeno dei minori stranieri non accompagnati che, negli ultimi anni, ha costituito un ambito di intervento estremamente pregnante e gravoso per i Servizi Minorili della Giustizia.
In relazione al sesso, i valori dei due generi indicano una netta predominanza dei maschi (85%).
Negli Istituti Penali per i Minorenni nel 2008 si sono registrati 1347 ingressi e nel primo semestre 2009 627. La presenza media giornaliera è di 468 unità nel 2008 e di 489 nel primo semestre del 2009; di questi il 43% è costituito da stranieri, (Romania, Marocco, Serbia-Montenegro, Tunisia, Croazia, Egitto, Bosnia-Erzegovina, Albania) e per il 94% da maschi. Si conferma, così, la progressiva e forte diminuzione degli ingressi che persiste già da qualche anno, dovuta esclusivamente al calo del numero di ingressi dei minori stranieri. Si è registrato il superamento del numero degli ingressi dei minori italiani (694) sul numero degli ingressi dei minori stranieri (653). Ciò non si verificava dal 1996 (minori italiani in ingresso in IPM = 1.093; minori stranieri in ingresso in IPM = 882).
È tuttavia indubbio che i minori stranieri siano sovra-rappresentati nella popolazione giovanile in stato di detenzione in considerazione del rapporto italiani/stranieri nelle denuncie alle Procure della Repubblica presso i Tribunali per i Minorenni.
Tale fenomeno è dovuto al fatto che, come è oramai ben noto, una larga parte di minori stranieri immigrati in Italia, spesso clandestinamente, versano in condizioni personali, familiari e sociali assolutamente precarie, al punto tale che già da anni si è andata creando una categoria di minori cosiddetti “non accompagnati”, ovvero, privi di una figura parentale positiva di riferimento. Tali minori sono spesso “reclutati” da gruppi criminali composti da adulti, molto spesso connazionali, che li sfruttano per attività illecite e che ne mettono a repentaglio l’adeguato sviluppo psicofisico cui ha diritto ogni adolescente.
Stante la situazione sopra descritta, i provvedimenti penali adottati nei confronti di questi ragazzi, allo sbaraglio e facile preda di gruppi criminali, si configurano come forma di tutela e di azione facilitanti il loro reinserimento socio-lavorativo.
Per quanto riguarda il rapporto maschi/femmine, calcolata sulla presenza media giornaliera, i dati indicano una netta prevalenza del genere maschile. In relazione ai maschi, questi sono, per circa i 3/5, italiani; in relazione alle femmine, le straniere sono la maggioranza, pari a circa i 2/3 del totale.
In relazione ai reati a carico dei minori presenti negli IPM al 31 dicembre 2008, i dati indicano, rispetto al 31.12.2007, una flessione del valore percentuale dei reati contro il patrimonio da un lato ed un incremento del valore percentuale dei reati sia contro la persona, sia in violazione delle leggi sugli stupefacenti.
Nelle Comunità nel 2008 si sono registrati 2188 collocamenti. Nel primo semestre 2009 si registra un numero di collocamenti pari a 1054 unità - 94% maschi - di cui il 28% stranieri, e il 5% nomadi.
Detto incremento risulta esclusivamente “a carico” dei minori italiani.
Il numero di soggetti assuntori di sostanze stupefacenti transitati nei Servizi della Giustizia Minorile nel 2008 è stato 1.081, pari a + 8,4% rispetto al 2007. La stragrande maggioranza di essi sono italiani, seguiti, a notevole distanza, dai ragazzi provenienti dal Marocco (9%) e dalla Romania (1,6%). Per quanto riguarda le loro caratteristiche, la maggioranza è composta da maschi (95%) di età compresa tra i 16 e i 17 anni (71%).
Questi soggetti, nella loro totalità, rispondono, in prevalenza, di reati di detenzione e spaccio per il 58% e contro il patrimonio per il 36%. Residuali sono le rimanenti categorie di imputazione.
Appare necessario indicare che tra le varie sostanze stupefacenti, i cannabinoidi risultano essere le sostanze maggiormente assunte (78%), ma preoccupante è anche l’uso di cocaina (10%) e oppiacei (7%). Queste ultime due sostanze aumentano d’importanza statistica con l’aumento dell’età dei soggetti, mentre accade l’inverso con i cannabinoidi che sono maggiormente usati dai ragazzi più piccoli.
In questo quadro generale, appaiono allarmanti i dati che indicano la percentuale di assuntori giornalieri di sostanze stupefacenti (35%, in aumento rispetto al precedente anno) e quella di chi presenta forme di dipendenza da più di un anno (38%).
In sintesi per l’anno 2008 e, parzialmente, per l’anno 2009 si registra un leggero ma significativo decremento degli ingressi nelle strutture detentive, e la conferma dell’incremento della popolazione italiana (nel primo semestre del 2009 il 62% degli ingressi nei CPA riguardava minori italiani). Si registra, invece, un aumento d’ingressi nelle comunità e in queste strutture aumenta la percentuale di collocamenti degli stranieri.

 

ATTIVITÀ DEI SERVIZI MINORILI

  • Centri di Prima Accoglienza: a seguito del sisma, il CPA di L’Aquila è stato disattivato e si è effettuato l’accompagnamento dei minori arrestati a disposizione dell’A.G.M. abruzzese presso il CPA di Ancona.
  • Istituti Penali per i Minorenni: nel 2009, a seguito dell’evento sismico si è provveduto allo sfollamento dell’IPM di L’Aquila: nella struttura disattivata sono state avviate le opere di ristrutturazione. Per quanto riguarda gli altri Istituti, si registra la prosecuzione di lavori volti a potenziare la ricettività e gli standard di sicurezza degli IPM. Gli interventi di ristrutturazione hanno comportato una riduzione della capienza degli Istituti con una conseguente necessità di provvedere ad assegnazioni e trasferimenti di minori in altri Istituti non sempre allocati nelle Regioni di residenza. Analogamente, oltre alle carenze strutturali, su alcune strutture del Centro Nord permane la mancanza di personale di polizia penitenziaria che va ad incidere sul pieno utilizzo degli spazi utilizzabili. L’andamento delle presenze medie giornaliere, in aumento a partire dal 2007 ed attestato intorno alle 520 unità giornaliere, è correlabile anche ad un incremento dei provvedimenti di custodia cautelare a carico di minorenni provenienti dalla libertà e ad un innalzamento della permanenza media dei detenuti negli Istituti. Per far fronte alle problematiche relative al sovraffollamento e alle difficoltà di gestione proposte da tipologie di utenza differenziate, è stata emanata una circolare “Disposizioni organizzative e gestionali “ prot. n. 36280 del 4.12.2009) diretta ad assicurare la piena condizione di sicurezza e di sorveglianza e a sostenere le attività previste dal “Progetto d’Istituto”.
  • Comunità: la misura del collocamento in comunità ha registrato negli anni un incremento sia rispetto all’applicazione della misura cautelare che per altre tipologie di misure. Sia a livello dipartimentale che a livello dei Centri per la Giustizia Minorile, l’impegno operativo è stato focalizzato nel corso degli anni sempre più verso politiche di rafforzamento delle attività di collaborazione con i responsabili delle strutture comunitarie. E’ stato, altresì, valorizzato il momento del controllo sulla qualità dell’offerta socio educativa e sugli standard quanti-qualitativi delle comunità del privato sociale sempre più in collaborazione con gli Enti Locali.
  • Uffici di Servizio Sociale per i Minorenni: il cambiamento della tipologia dell’utenza non solo in termini quantitativi ma anche qualitativi, ha comportato per gli USSM il doversi confrontare con la complessità della casistica trattata a motivo della presenza di diverse problematiche che attengono al disagio minorile.

L’attività istituzionale è stata orientata ad implementare ulteriormente la ricerca di forme di collaborazione con gli Enti e le Amministrazioni a livello locale, il volontariato, il Terzo Settore, il mondo dell’associazionismo e quello dell’imprenditoria per ottimizzare, coordinare e razionalizzare in favore del reinserimento dei minori e giovani adulti dell’area penale.
Diffuso è risultato l’impegno dei Servizi nell’ambito della mediazione penale.

 

ATTIVITÀ DI COORDINAMENTO, INDIRIZZO, CONSULENZA E
PARTECIPAZIONE SVOLTE DALLA DIREZIONE GENERALE PER L’ATTUAZIONE DEI PROVVEDIMENTI GIUDIZIARI


Alla luce del DPCM del 1º aprile 2008 sono state trasferite al SSN, a partire dall’ultimo trimestre 2008, le spese relative all’assistenza sanitaria rivolta ai minorenni sottoposti a provvedimento penale dell’Autorità Giudiziaria minorile, con l’obiettivo di garantire l’uniformità degli interventi e delle prestazioni sanitarie e trattamentali nell’intero territorio nazionale. Ai fini del coordinamento, è stato realizzato presso la Conferenza Unificata fra lo Stato, le Regioni e le Province autonome e le Autonomie Locali, un Tavolo di consultazione permanente, costituito da rappresentanti dei dicasteri della Salute e della Giustizia, delle Regioni e Province autonome e delle Autonomie locali a cui partecipa quale rappresentante del Dipartimento per la Giustizia Minorile, la Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari. In considerazione della complessità della materia e della diversificazione degli assetti sanitari regionali, il Tavolo di consultazione permanente nazionale provvede a monitorare l'applicazione, verificare i risultati, evidenziare le eventuali criticità e proporre i necessari correttivi per assicurare un'efficace collaborazione fra Servizio Sanitario Nazionale, Amministrazione Penitenziaria e della Giustizia Minorile su tutto il territorio nazionale. Sono stati elaborati schemi di convenzione, accordi di collaborazione, linee di indirizzo e programmi di monitoraggio sull’attuazione del DPCM 1º aprile 2008.
Per il settore relativo ai minori non accompagnati entrati nel circuito penale, è stata assicurata la partecipazione agli incontri della Commissione Mista Italia-Romania prevista dall’Accordo intergovernativo siglato nel giugno 2008 dai Ministri degli Affari Esteri di Italia e Romania sulla cooperazione per la protezione dei minori romeni non accompagnati presenti sul territorio italiano. Gli obiettivi dell’Accordo riguardano: l’identificazione dei minori romeni non accompagnati presenti sul territorio della Repubblica Italiana, l’adozione delle necessarie misure di protezione e reintegrazione sociale e la facilitazione del loro rientro nel Paese d’origine. Per l’attuazione dell’accordo governativo è stato istituito, con decreto del Ministero dell’Interno, l’Organismo Centrale di Raccordo per la protezione dei minori comunitari non accompagnati. L’impegno della Giustizia Minorile all’interno dell’Organismo Centrale di Raccordo, riguarda in modo specifico i minori entrati nel circuito penale.
A conclusione dei lavori del gruppo istituito dal Ministero della Salute per la predisposizione delle proposte di procedure medico sanitarie per la determinazione dell’età dei minori non accompagnati, è stato sottoscritto in data 21 maggio 2009 il protocollo d‘intesa tra il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e il Dipartimento per la Giustizia Minorile - Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari, per la realizzazione di un progetto finalizzato alla sperimentazione di tecniche di accertamento della minore età da realizzare attraverso lo strumento finanziario del Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi. È in corso la definizione dei progetti.

 

ATTIVAZIONE RISORSE ESTERNE, PROTOCOLLI ED INIZIATIVE PROGETTUALI

Gli accordi e i protocolli siglati dal Dipartimento - Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari si sono sviluppati con Ministeri, Enti ed Associazioni per ampliare le opportunità di formazione e di reinserimento dei minori sottoposti a procedimento penale, ciò anche attraverso la partecipazione, sia in qualità di soggetto capofila sia di soggetto partner, a progetti europei nell’ambito dei programmi Daphne, FEI, “Prevention of and fight against crime”, PON - Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia – Obiettivo Convergenza 2007-2013”.
In particolare, nel 2009 sono proseguite le attività con:

  • Ministero dell’Istruzione:
    Progetto Sperimentale di Riforma dei Percorsi Didattici ed educativi in favore dell’utenza penale minorile denominato “Le Ali al futuro”. Le azioni previste dal progetto, delineate congiuntamente con il Ministero dell’Istruzione saranno il punto di riferimento per la presentazione dei progetti locali ed il relativo finanziamento. Per quanto concerne il progetto Aurora, finalizzato alla creazione di una piattaforma informatica per la realizzazione di corsi di informatica on-line attraverso la metodologia e-learning, è stata prevista la sua continuazione su tutto il territorio nazionale.
  • Fincantieri:
    a seguito del Protocollo d’Intesa sottoscritto il 18.12.2007 dal Ministro della Giustizia con l’Amministratore delegato della Fincantieri, dopo il corso di formazione professionale per saldo carpentiere, sono stati firmati i contratti di assunzione per 11 ragazzi dell’area penale presso lo stabilimento Fincantieri di Palermo. Alla consegna dei contratti ha presenziato il Ministro della Giustizia, Angelino Alfano.
  • Cassa delle ammende:
    è stato approvato ad aprile 2008 il Progetto”MITICO” - Misure Trattamentali Inserimento e Creazione Occupazione. Il progetto, che si propone come finalità il superamento di processi di esclusione sociale dei minori sottoposti a provvedimenti penali con azioni di formazione ed inserimento lavorativo, si sta realizzando presso gli Istituti Penali di: Torino, Firenze, Quartucciu, Airola, Catanzaro e le strutture Minorili di Lecce. Il Progetto è stato finanziato dalla Cassa delle ammende per un stanziamento di circa € 600.000.
  • Italia Lavoro:
    il 23 luglio 2007 è stato firmato un protocollo d’intesa con l’Agenzia tecnica del Ministero del lavoro e della Previdenza sociale con l’obiettivo di raccordare i Servizi della Giustizia Minorile, i Servizi per l’impiego con le strutture sociali e territoriali e fornire assistenza tecnica ai Servizi per l'inserimento di minori in aziende attraverso stage, work experience, apprendistato e formazione professionale.
  • UISP - Unione Italiana Sport per tutti:
    protocollo d’intesa sottoscritto il 19 ottobre 2007 destinato ad attuare, per i minori in carico ai Servizi Minorili della Giustizia, percorsi formativi, di accompagnamento educativo e di educazione alla legalità attraverso lo sport, l’inserimento dei ragazzi nei circuiti educativi delle società sportive e nei comitati territoriali della UISP prevedendo sostegno educativo, orientativo e formazione professionale. L’attuazione del protocollo nazionale prevede protocolli operativi tra Centri per la Giustizia Minorile e sedi decentrate della UISP.
  • Federazione Italiana Nuoto:
    con il protocollo, attivo dal 2006, si è acquisita la disponibilità a svolgere attività sportive che prevedono corsi di nuoto, corsi per istruttore di nuoto e corsi per assistente bagnante. Le attività hanno interessato vari territori tra cui la Lombardia, la Calabria, la Sicilia, la Campania.
  • Associazione “Uomo e Società”:
    attraverso il protocollo d’intesa rinnovato il 22 giugno 2009 permette la partecipazione di minori dell’area penale al Premio Sciacca e l’assegnazione di una o più borse di studio al minore/i che con un’opera o manufatto artistico interpreti e valorizzi i temi della pace e dei diritti. Nell’edizione del 2009 sono stati premiati come primi classificati ex aequo 2 ragazzi della Comunità di Lecce e un ragazzo della Comunità di Nisida. E’ stata, inoltre, premiata l’opera collettiva prodotta da ragazzi in carico all’USSM di Messina e ospiti di una comunità del privato sociale ed un terzo premio è stato attribuito ad un ragazzo detenuto nell’IPM di Catanzaro.
  • Associazione di volontariato @uxilia – ONLUS:
    il protocollo siglato il 17 maggio 2006 promuove la realizzazione di progetti di inserimento sociale per i minori che escono dal circuito penale e la pubblicazione nella rivista dell’Associazione “Social News” degli interventi svolti dai Servizi Minorili, dai Centri per la Giustizia Minorile e dal Dipartimento.
  • Fondazione “Roberta Lanzino” Onlus:
    il protocollo d’intesa siglato il 6 dicembre 2007 è finalizzato alla realizzazione sul territorio nazionale di attività di sensibilizzazione ed aggiornamento in materia di maltrattamenti e abusi nei confronti di minorenni e/o commessi da minorenni. Obiettivi del protocollo sono il rafforzamento della collaborazione con gli organismi scolastici, le strutture di assistenza sociale e i consultori familiari.
  • Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani:
    per la realizzazione di percorsi educativi e modelli d’intervento per i minori entrati nel circuito penale e la tutela dei soggetti in età evolutiva.
  • Gruppo di volontariato Vincenziano:
    finalizzato all’organizzazione di attività socialmente utili da svolgersi nell’ambito di progetti destinati ai minori a rischio di devianza e/o sottoposti a provvedimento penale. Ad agosto 2008 si è proceduto alla sottoscrizione del II Protocollo a livello nazionale.

 

ATTIVITÀ E PROGETTUALITÀ INERENTI PROGRAMMI E PIANI D’INTERVENTO A CARATTERE NAZIONALE ED EUROPEO

È proseguita la realizzazione del Progetto “REST’in gioco - Reti educative e di sviluppo territoriale … in gioco”, approvato dalla Fondazione per il Sud in data 10.4.2008 per un importo di € 320.000 e avente come capofila la Cooperativa Sociale Al Azis di Palermo. Il progetto prevede una sperimentazione di educativa territoriale su quartieri a rischio di 4 città metropolitane: Napoli, Reggio Calabria, Bari e Palermo, con l’attivazione di processi finalizzati all’adempimento dell’obbligo scolastico e formativo e alla prevenzione della dispersione scolastica e della devianza minorile. Il progetto ha preso avvio nell’estate 2008 e la sua conclusione è prevista per la metà del 2010.
Nell’ambito del Programma Europeo Daphne è proseguita la realizzazione del progetto “EARN in JVO: European Assessment of Risk/Needs in Juvenile Violent Offenders exposed to Intimate Partner Violence (IPV): effective responses”, con capofila la Seconda Università degli Studi di Napoli e in collaborazione con la Direzione Centrale Anticrimine del Ministero dell’Interno, l’Università degli Studi G. D’Annunzio di Chieti e Pescara, la Provincia di Caserta e l’Associazione Avvocati e Avvocati. Il progetto si è prefisso lo scopo di verificare l’applicabilità nei Paesi dell’Europa del Sud (Italia e Cipro) di un modello di valutazione rischi/bisogni già in uso nei Paesi anglosassoni. Tale modello si riferisce ai minori autori di reati violenti e può essere utilizzato per la gestione dei rischi individuati e per l’organizzazione di interventi rivolti ai giovani e ai loro bisogni. Nel luglio 2009 si è tenuto un convegno internazionale, che ha presentato gli esiti della sperimentazione; è in fase di ultimazione la redazione del report finale, contenente anche gli atti del convegno.
È stato portato avanti, nell’ambito del Programma Progress - National Awareness Raising Activities in the field of antidiscrimination, il progetto IN&OUT: Opportunities against Discrimination for Minors and Young in the Juvenile Justice System, con capofila l’Istituto Opera Don Calabria. Esso si propone, attraverso l’organizzazione di eventi, seminari, materiali informativi, produzione video, concorsi, rapporto con i media, messaggi promozionali su riviste e trasmissioni radiofoniche, di costruire veri e propri percorsi di sensibilizzazione all’accoglienza e alla gestione delle diversità, alla responsabilità sociale, alla solidarietà e alla capacità di convivere con le differenze. Il progetto, di portata nazionale, prevede, però, una focalizzazione su alcuni contesti territoriali situati in tre regioni (Veneto, Calabria e Sicilia) nelle quali, per condizioni strutturali e/o dei flussi migratori, le problematiche di discriminazione ed esclusione sono particolarmente significative.
Nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia – Obiettivo Convergenza 2007-2013” è stata promossa l’iniziativa progettuale denominata “Percorsi di legalità. Azioni di accompagnamento e di inserimento lavorativo di minori/giovani in area penale”, dal costo complessivo di € 3.259.500,00, ammessa al finanziamento con decreto dell’Autorità di Gestione del PON Sicurezza emanato in data 10 marzo 2009. Obiettivo del progetto, in linea con le aree di intervento previste nell’ambito dall’Obiettivo Operativo 2.6 del PON Sicurezza, è l’attivazione di servizi di informazione, formazione, orientamento, accompagnamento e inserimento sociale e lavorativo rivolti a minori/giovani adulti presi in carico dai Servizi della Giustizia Minorile nelle regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Le attività progettuali sono articolate in 36 mesi. Il bando di gara d’appalto, per l’importo di € 2.696.000 I.V.A. esclusa, è stato pubblicato sul Supplemento alla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee n. 121 del 27.6.2009 e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (5º Serie Speciale – Contratti pubblici) n. 79 dell’8.7.2009; la scadenza per la presentazione delle proposte progettuali è stata fissata alle ore 12,00 del giorno 21.8.2009. In data 22.8.2009 è stata costituita la Commissione preposta alla valutazione delle offerte inviate da prestatori di servizi per la realizzazione del progetto, che nel corso del mese di dicembre ha ultimato i suoi lavori; si sta provvedendo al momento all’aggiudicazione della gara.
Si è partecipato in qualità di partner al progetto presentato dall’Associazione Soleterre – Strategie di Pace ONLUS sulla Call for Proposal della Commissione Europea – Programma European Instrument for Democracy and Human Rights (EIDHR) intitolata “Actions Supporting Human Rights and Democracy Issues covered by the EU Guidelines on Children and Armed Conflict and for the Promotion and Protection of the Rights of the Child” - Budget line 19.04.01 - Reference: EuropeAid/127873/C/ACT/TPS. Il progetto verte sul “LOT 2: Promotion and Protection of the Rights of the Child”, rivolto a promuovere misure di protezione per i minori nelle istituzioni di giustizia in Marocco e a incoraggiare l’adozione nella legislazione del Paese delle normative e degli standard riconosciuti in sede internazionale, attraverso attività di advocacy, lo scambio di buone prassi con il sistema della giustizia minorile italiana e il contributo allo sviluppo di specifiche strategie e piani nazionali in materia.
Sulla base del Protocollo d’intesa firmato l’8 maggio 2009 tra l’Associazione Controchiave e la Direzione Generale per l’Attuazione dei Provvedimenti Giudiziari ha avuto inizio, con il finanziamento della Fondazione Vodafone, il progetto “In viaggio con l’arca”, costituito da moduli formativi brevi di avviamento all’apprendistato professionale dei mestieri artigianali correlati alla musica e di inserimento pre-lavorativo, svolti a Catanzaro e a Bologna in area penale esterna ed interna, a Roma solo in area esterna.
Nell’ambito del programma comunitario “Prevention of and fight against crime” è stato avviato in data 31.12.2008 il progetto “CITY - Change in Treatment of Youth”, che si propone, nell’arco dei 36 mesi di realizzazione, di promuovere la prevenzione della devianza giovanile e l’integrazione sociale dei giovani rei, con focalizzazione sui minori provenienti dai Paesi extra e neo-comunitari e sui giovani Rom. Capofila è il Dipartimento per la Giustizia Minorile – Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari; partner nella realizzazione del progetto sono Save the Children ONLUS, AIMMF - Associazione Italiana Magistrati Minorenni e Famiglia, ASGI - Associazione Studi giuridici sull'Immigrazione, Associazione Frantz Fanon, Associazione Gruppo Abele, Bayti (Marocco), Comunità Nuova, Le voix de l'Enfant (Francia), Salvati Copii (Romania), il Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università degli studi di Torino, l’Associazione Opera Don Calabria, la Fondazione Lanzino, il Ministero della Giustizia della Romania, il Ministero della Giustizia del Marocco.
È stato avviato il progetto OLD – Oltre le discriminazioni attraverso i Fondi per l’integrazione Sociale dei Paesi Terzi del Ministero dell’Interno. Il progetto che si avviato nei territori del Veneto, del Friuli Venezia Giulia, delle Province autonome di Trento e Bolzano e nel Lazio, è diretto a migliorare la comunicazione sociale su un tema di rilevante importanza: i minori immigrati e la Giustizia Minorile, con l’obiettivo di favorire l’inserimento sociale e lavorativo dei minori stranieri afferenti ai territori individuati. L’attuazione del progetto è affidata all’AICCRE – Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa.
A settembre del 2009 è stato avviato il progetto “JUST - Juvenile Justice”, che si propone, nell’arco dei 24 mesi di realizzazione, di sviluppare metodi di intervento basati sui diritti dei bambini per prevenire la devianza minorile e promuovere la reintegrazione dei giovani rei. Capofila è Save the Children ONLUS; partner nella realizzazione del progetto sono, oltre al Dipartimento per la Giustizia Minorile – Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari, il Ministero della Giustizia della Romania, il Ministero della giustizia della Grecia, Save the Children Romania e ARSIS (Grecia).

 

PROMOZIONE DELLA TUTELA DEI MINORI

La dimensione della tutela del minore deve essere intesa nella sua accezione più ampia, ovvero, come complesso di azioni mirate alla promozione, al sostegno e al controllo da realizzare, secondo i dettami sanciti dalla riforma dell’articolo V della Costituzione, in modo integrato e coordinato con tutti gli attori istituzionali e sociali, con la finalità di assicurare funzionalità, efficienza e razionalità degli interventi, mirando ad un effettivo conseguimento dei risultati.
Ciò in ottemperanza ai principi sanciti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo (ONU ’89), cui si ispira la vigente normativa in materia minorile.
In tale prospettiva, nel corso del 2009, la Direzione Generale per l’Attuazione dei Provvedimenti Giudiziari ha continuato a partecipare ed offrire collaborazione ai tavoli di lavoro a cui sono presenti gli Organismi e le Commissioni nazionali, europee ed internazionali.
Tra questi: l’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, il Comitato Interministeriale per i Diritti Umani (CIDU), il Comitato Interministeriale di Coordinamento per la lotta alla Pedofilia (CICLOPE), il Gruppo di lavoro CRC (Children Right Convention), il Gruppo di Lavoro sui Diritti Civili e Politici (ICCPR) in vista dei lavori inerenti il VI Rapporto Periodico.
L’orientamento è sempre quello di sviluppare il raccordo ed implementare la sinergia con le sopramenzionate ed altre Istituzioni, Enti e associazioni nazionali ed internazionali che si occupano dei diritti dei minori.
Per la promozione dei diritti dei minori, la Direzione Generale per l’Attuazione dei Provvedimenti Giudiziari ha continuato a svolgere diverse attività e a promuovere iniziative ed interventi volti ad acquisire conoscenze specifiche.
Nell’ambito delle collaborazioni interistituzionali, si cita, tra le altre attività:

  • la partecipazione al Progetto “Protectie Copil”, in collaborazione, tra gli altri, con il Ministero della Giustizia della Romania e con L’Autorità Nazionale per la Protezione del Bambino, presso il Governo Romeno;
  • la partecipazione alla stesura della Relazione sullo stato di attuazione della legge 149/01 per gli anni 2004 – 2005 – 2006 – in collaborazione, tra gli altri, con il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali;
  • l’Agenzia Europea dei Diritti fondamentali (FRA) per la stesura del Rapporto annuale 2009;
  • la partecipazione al Forum Europeo sui Minori su Strada (EFSC);
  • la collaborazione con il Gruppo di Lavoro sui Diritti Civili e Politici (ICCPR) in vista dei lavori inerenti il VI Rapporto Periodico;
  • la partecipazione alla Conferenza dei Direttori degli Istituti Penitenziari (Conference of Directors of Prison Administration - CDAP) presso il Consiglio d’Europa;
  • collaborazione alla stesura del Rapporto del Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, T. Hammarberg;
  • collaborazione con Children in the Union - Rights and empowerment (i minori nell’Unione – Diritti ed emancipazione) nell’ambito del lavoro dei Membri della Rete Europea degli Ombudsman per l’infanzia.

 

PROGETTI DI STUDIO E RICERCHE

L’Ufficio IV:

  • ha promosso l’esperienza della Giustizia Minorile in Europa e la collaborazione a livello europeo attraverso l’attività internazionale che si è focalizzata sui lavori della Rete Europea di Prevenzione della Criminalità (EU.C.P.N.)in particolare sulla raccolta delle buone prassi dove sono stati selezionati tre progetti della Giustizia minorile nella Conferenza di Stoccolma di dicembre 2009;
  • ha partecipato a Strasburgo nei giorni 28/30 settembre 2009 alla 2^ Riunione del Consiglio d’Europa del gruppo di specialisti su una giustizia adatta ai minori;
  • ha realizzato, attraverso dei Seminari internazionali, lo scambio di azioni e riflessioni presso il Centro Europeo di Studi di Nisida, in particolare sul tema della mediazione penale minorile con il Seminario Internazionale “Restorative Juvenile Justice in Europa”, e il seminario conclusivo del ciclo dedicato alla messa alla prova: “La Probation: l’esperienza in Italia e in Europa”.

A tali attività hanno partecipato molti operatori con una valutazione alta dell’esperienza.
L’Ufficio ha promosso, inoltre, la circolazione delle informazioni e della conoscenza attraverso le seguenti pubblicazioni:

  1. la Rivista “Nuove esperienze di Giustizia Minorile”;
  2. i Quaderni monotematici “I NUMERI pensati” (sono in corso di definizione un numero sul tema della rappresentazione del fenomeno delle condotte autoaggressive in carcere ed uno sulla mediazione penale minorile);
  3. Periodico Filtro on-line “Colander” del Centro di Documentazione.

Sono stati realizzati i seguenti progetti i cui esiti sono stati pubblicati con rispettivi Report di ricerca:

  1. “Gi.Gi. Giovani e giustizia”, Progetto nazionale di ricerca/azione su adolescenti e percorso penale, studio sulle pratiche di accoglienza nelle comunità socio-educative;
  2. Tools in network”, progetto Leonardo, sullo sviluppo e sperimentazione di una piattaforma on linesul tema della mediazione penale;
  3. Stop Car”, progetto Agis, sulle condotte devianti nel contesto Europeo, sul tema del recidivismo e sull’individuazione di linee guida e strategie per ridurre il fenomeno;
  4. New Vision for minority rights”, nell’ambito della protezione dei minori devianti e rivolto anche alle organizzazioni che lavorano con i giovani che subiscono discriminazioni e violenza.

Sono in fase di prosecuzione i progetti: “Restorative Justice and Crime Prevention”; “Europath”; “Family Roots”; progetto “Juvcrime”; Archivio Multimediale con pubblicazione di un Catalogo Multimediale di raccolta dei lavori (video, foto, brani, poesie ed in generale di documenti multimediali relativi a mostre, laboratori, eventi di rilievo realizzati nei vari Servizi della Giustizia Minorile).
Prosegue la collaborazione con:

  • l’Istituto degli Innocenti (protocollo del 30 luglio 2008) per la realizzazione di attività di supporto e formazione al progetto d’integrazione tra il Centro di Documentazione del Dipartimento e l’Osservatorio di Nisida;
  • con l’ISFOL (Istituto per lo sviluppo della Formazione dei Lavoratori).

 

ATTIVITÀ DELLE AUTORITÀ CENTRALI CONVENZIONALI

Il numero dei casi trattati dall’Ufficio Autorità Centrali Convenzionali in esecuzione delle Convenzioni internazionali in materia di sottrazione di minori (affidamento dei minori, Lussemburgo 20.5.1980; sottrazione internazionale di minori, L’Aja 25.10.1980; protezione dei minori, L’Aja 5.10.1961; rimpatrio di minori, L’Aja 28.5.1970) si conferma in aumento.
Appare cioè confermato quel trend di incremento delle nuove istanze che aveva fatto registrare, negli anni 2007 e 2008, un significativo “balzo in avanti” rispetto al periodo 1995-2006.
Infatti alla data del 7 dicembre risultano pervenuti 218 nuovi casi (sicché è presumibile che al termine dell’anno il numero totale si aggirerà sui 230/235), a fronte dei 244 con i quali si era chiuso il 2008, La gran parte dei casi trattati dall’Ufficio riguarda ancora l’applicazione della Convenzione de L’Aja del 25 ottobre 1980 in materia di sottrazione di minori, spesso integrata dalle disposizioni contenute nel Regolamento (CE) 2201/2003.
Tuttavia, sono in sensibile aumento i casi di procedure per il riconoscimento ed esecuzione, all’estero, di provvedimenti sulla responsabilità genitoriale emessi dalle Autorità Giudiziarie italiane, che spesso costituiscono un’efficace via, alternativa alle procedure della Convenzione citata, attraverso la quale ottenere il rimpatrio in Italia di un minore illegittimamente trasferito in altro Stato.
Inoltre, anche quanto ai casi relativi all’applicazione della Convenzione de L’Aja del 25 ottobre 1980, le integrazioni dovute all’applicazione delle norme sul Regolamento 2201/2003 costituiscono il principale ambito in cui l’Ufficio è stato chiamato ad impegnarsi, al fine di risolvere questioni interpretative e problemi operativi.
L’attività svolta nel corso dell’anno 2009 ha confermato il convincimento dell’Ufficio sulle prospettive aperte dallo strumento regolamentare, ad esempio in termini di incremento della collaborazione tra Autorità Centrali e, loro tramite, fra Autorità Giudiziarie di Stati diversi.
Tale collaborazione costituisce la strada per aumentare l’efficacia dell’intervento dei singoli Stati nella tutela dei minori, per indirizzare le parti coinvolte in fenomeni di sottrazione internazionale di minori verso le soluzioni meno traumatiche per i minori stessi, per tentare di prevenire le situazioni sulle quali si potrebbero innestare fenomeni di sottrazione.
Allo stesso fine tende il sempre maggiore impegno profuso dall’Autorità Centrale nella diffusione della conoscenza delle normative internazionali presso tutti gli operatori che in vario modo si trovino ad occuparsi di questa delicata materia.
Nel corso dell’anno, pertanto, l’Autorità Centrale si è costantemente resa disponibile per tutte le occasioni di studio ed approfondimento create da associazioni forensi, ha partecipato al Forum di Rimini attirando l’attenzione sulle problematiche di cui si occupa, è entrata a far parte della Task Force per la lotta al fenomeno della sottrazione di minori, unitamente a corrispondenti articolazioni dei Ministeri degli Esteri e degli Interni. Pur se operativa da pochi mesi, la Task Force ha già mostrato di essere strumento estremamente valido per rendere più efficaci gli interventi di competenza delle sue singole componenti.
Tra l’altro, nell’ambito della Task Force è stata avviata la riflessione sulle modalità con le quali migliorare la raccolta e scambio di dati tra le articolazioni ministeriali con competenze relative alla sottrazione internazionale di minori, con l’obiettivo di creare una omogeneizzazione sinora inesistente e, addirittura, di valutare la fattibilità di una banca dati condivisa.
Soprattutto il Dipartimento, ha organizzato e finanziato il primo incontro di studi sulla sottrazione internazionale di minori e sull’applicazione del Regolamento 2201/2003, nel corso del quale magistrati minorili delegati da tutti gli Uffici Giudiziari d’Italia hanno potuto, non soltanto approfondire le questioni interpretative e applicative connesse alle normative internazionali che sono chiamati ad applicare e acquisire una conoscenza diretta dell’Autorità Centrale, ma, anche e in primo luogo, hanno potuto porre a confronto le rispettive prassi in vista della diffusione di quelle positive e del miglioramento di quelle perfettibili.
L’Ufficio ha, altresì, partecipato in posizione di partnership, alla presentazione di due bandi di concorso per progetti europei: il primo, relativo alla creazione del sistema di Child Alert, accanto al Ministero degli Interni e altri partner nazionali e che ha già ricevuto l’approvazione della Comunità Europea; il secondo,che è in attesa di approvazione, relativo alla formazione dei Magistrati rispetto all’applicazione del Regolamento (CE) 2201/2003, accanto al Consiglio Superiore della Magistratura e ad organismi spagnoli e austriaci.
Infine l’Ufficio ha continuato a partecipare allo studio delle condizioni di ratifica in Italia della Convenzione de L’Aja del 1996 sulla competenza, la legge applicabile, il riconoscimento, l’esecuzione e la cooperazione in materia di responsabilità genitoriale e di misure di protezione dei minori, dalla quale presuntivamente scaturiranno nuove competenze per l’Ufficio.

 

PERSONALE DELLA GIUSTIZIA MINORILE

Relativamente all’attività di reclutamento e selezione del personale si fa presente che, per l’anno 2009, questa ha riguardato principalmente l’espletamento delle procedure del concorso pubblico per esami per l’assunzione di n. 3 esperti linguistici, terza area, fascia retributiva F1 indetto dal Dipartimento per la Giustizia Minorile con provvedimento del 31 luglio 2008 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale – n. 65 del 22 agosto 2008.
La procedura si è conclusa nel rispetto dei termini ex art. 11, c. 5 del D.P.R. 487 del 9 maggio 1994. (periodo aprile-ottobre 2009).
È stata completata la stabilizzazione di n. 74 unità di personale appartenenti a varie professionalità della prima e della seconda area, a seguito dell’ultimazione delle procedure di selezione autorizzate con D.P.C.M. 18 marzo 2009.
Si è provveduto, inoltre, all’acquisizione:

  • di n. 1 unità appartenente alla figura professionale di operatore di vigilanza, seconda area F2, risultata idonea al concorso pubblico per esami per n. 62 posti indetto il 30.7.2004 autorizzato con D.P.R. 29.11.2007;
  • di n. 1 unità appartenente alla figura professionale di collaboratore - terza area F1, ai sensi della L. 244 del 24.12.2007;
  • di n. 1 unità appartenente alla figura professionale di collaboratore, seconda area F2, in soprannumero, per effetto dell’art. 25 del D.P.C.M. 1º agosto 2008;
  • di n. 1 unità appartenente alla figura professionale di contabile, seconda area F2, a seguito di concorso riservato alle Regioni a Statuto speciale.

 

PERSONALE DI POLIZIA PENITENZIARIA

Il contingente del Corpo di Polizia penitenziaria è stato stabilito con D.M. 8.2.2001 in 1000 unità, di cui 900 uomini e 100 donne.
Il personale che attualmente presta servizio su tutto il territorio nazionale è di n. 814 unità, di cui 717 uomini e 97 donne e risulta, allo stato, insufficiente.
A tale proposito, una delle priorità del Dipartimento è quello dell’ampliamento dell’organico a 1300 unità, non appena verranno rivisitate le piante organiche del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Nell’immediato, per ovviare a tale situazione, l’Amministrazione sta compiendo ogni sforzo per definire, congiuntamente al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, un piano di assegnazioni.
Sempre in accordo con i competenti uffici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si è in procinto di avviare i corsi di formazione previsti dal Decreto 9.10.2009 con cui è stata riconosciuta a tale personale la specializzazione di “Specialista nel trattamento dei Detenuti Minorenni”.

 

GESTIONE E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

Si è provveduto alla proposta di definizione del nuovo ordinamento professionale del personale non dirigenziale del Dipartimento della Giustizia Minorile al fine di dare attuazione a quanto previsto dal C.C.N.L. 14.9.2007 relativamente all’adozione di un nuovo sistema di classificazione.
L’attività di formazione del personale realizzata attraverso l’Istituto Centrale di Formazione per l’anno 2009 è stata molto articolata in quanto ha assicurato la necessaria continuità delle principali tematiche formative trattate nel 2008, nel rispetto delle esigenze di formazione espresse dai Centri per la Giustizia Minorile con particolare riguardo a taluni fenomeni emergenti a livello locale.
Essa è stata fortemente condizionata dall’esiguità delle risorse economiche a disposizione che ha reso imprescindibile l’utilizzo di finanziamenti esterni (fondi europei, agenzie di formazione, Università) ed ha imposto il miglior utilizzo delle risorse interne (utilizzate per le docenze) o l’adozione di tecniche di formazione a distanza.
La progettazione della formazione si è pertanto incentrata prioritariamente su:

  • la prosecuzione di percorsi formativi a supporto delle attività gestionali di coloro che svolgono funzioni direttive, con una centratura sui “principali nodi operativi” rilevati nei corsi effettuati nel 2008;
  • l’implementazione del progetto rivolto al personale di polizia penitenziaria, con l’obiettivo di approfondire le tematiche connesse alla specializzazione;
  • l’attenzione alle esigenze formative del personale a diretto contatto con l’utenza;
  • la conclusione dei corsi avviati lo scorso anno per gli operatori amministrativi e contabili.

Gli obiettivi principali perseguiti dall’I.C.F., attraverso le attività svolte presso la sede di Roma e le due sedi decentrate di Castiglione delle Stiviere e di Messina hanno riguardato:

  1. il consolidamento e l’implementazione di progetti formativi poliennali, quali:
    • il progetto on the job di sensibilizzazione del personale di polizia penitenziaria sui temi della comunicazione e della motivazione;
    • il lavoro sulle competenze gestionali dei direttori dei Servizi minorili, con particolare riguardo ai rapporti con la magistratura e agli stili relazionali;
    • il corso di formazione rivolto agli operatori sociali della Giustizia Minorile, del privato sociale, degli volontariato, degli Enti pubblici che operano con gruppi di adolescenti dell’area penale;
    • il progetto sul benessere organizzativo rivolto al personale delle comunità;
    • la formazione permanente e l’aggiornamento per funzionari ed operatori amministrativi e per contabili;
  2. la formazione per gli educatori - attività di formazione permanente rivolta al personale educativo già in servizio anche con l’obiettivo di preparare l’inserimento dei neo assunti;
  3. la costruzione di rapporti internazionali a livello europeo con enti di formazione, finalizzati allo scambio e alla conoscenza di nuovi modelli;
  4. l’implementazione della collaborazione a livello formativo con il DAP e il DOG, con la previsione di attività di formazione congiunta;
  5. la realizzazione di un progetto per la rilevazione dei fabbisogni formativi e la gestione dell’attività formativa su piattaforma informatica, denominato GES. FOR. in collaborazione con la SSPA.

Nel corso dell’anno 2009 le unità di personale destinatarie dell’attività di formazione sono state in totale 2.154 distribuite sulle tre sedi di cui 274 unità di personale di polizia penitenziaria e 1.978 di personale civile.

 

EDILIZIA PENITENZIARIA

Nell’anno 2009, nell’ambito dell’attività di gestione degli immobili destinati ai servizi minorili, il Dipartimento ha proseguito gli interventi di revisione e riadattamento dei propri beni immobiliari, al fine di:

  • razionalizzare gli spazi ed elevare gli standards di igiene e sicurezza;
  • aumentare la funzionalità dei servizi attraverso la ristrutturazione degli immobili e la riattivazione di locali ed immobili in disuso, cercando al contempo di ricostituire l’identità storico – architettonica dei complessi di maggior interesse;
  • prevedere sistemi di razionalizzazione e risparmio energetico con eventuale utilizzo di apparati di produzione di energia alternativa complementari alle attuali fonti tradizionali;

In campo operativo, sono in via di ultimazione i lavori di ristrutturazione generale, ormai avviati da qualche anno, per il Centro Polifunzionale Minorile di Bologna (€ 10.200.000,00) precisando in proposito che sono stati ultimati gli interventi che hanno interessato la sezione detentiva maschile e sono stati consegnati ed attivati i nuovi locali dell’IPM, del CPA e della Comunità.
Ultimata la ristrutturazione della sezione detentiva maschile, sono in fase di completamento gli interventi per l’adeguamento della sezione femminile di Nisida (€800.000,00).
Negli obiettivi per l’anno 2010 assume primaria importanza l’avvio delle opere relative di ristrutturazione del Complesso Minorile “Ferrante Aporti” di Torino (€4.800.000,00), mentre è previsto l’inizio della ristrutturazione generale dell’IPM di Milano “Cesare Beccaria” entro i primi mesi dell’anno (€ 5.200.000,00).
Sono inoltre stati completati gli interventi edilizi relativi alla ristrutturazione della sezione detentiva dell’Istituto penale di Airola, mentre proseguono gli interventi di manutenzione straordinaria e adeguamento impianti, presso il fabbricato demaniale in Viale Europa, 137 ad uso delle sede di Messina dell’I.C.F.
A Catanzaro, conclusa l’annosa vicenda relativa all’arbitrato inerente un contenzioso sorto con la ditta esecutrice del primo lotto di lavori, si è proceduto a finanziare gli interventi di completamento che sono ripresi nel 2009 e dovrebbero concludersi entro il 2011, mentre sono in fase di avvio gli interventi negli istituti penali di Lecce e L’Aquila.
Per quel che riguarda l’attività di funzionamento, il Dipartimento si è prodigato, specie al fine di perpetuare efficacemente la politica del contenimento delle spese, attraverso una costante e rigorosa azione di richiamo, divulgata nelle sedi periferiche; nel contempo, pur con le diminuite risorse a disposizione, è stata raccomandata l’esigenza di garantire l’attività istituzionale negli istituti, servizi e uffici giudiziari minorili.
Sono tuttora in corso le intese con il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria per una più opportuna imputazione delle spese di funzionamento degli uffici giudiziari minorili, che vengono sostenute con difficoltà dal bilancio della Giustizia Minorile, sottoposto a costanti e continue riduzioni che ne stanno pregiudicando la corretta funzionalità.
Nel corso dell’anno sono stati azzerati i debiti risalenti agli anni 2007 e 2008 e ciò consentirà una gestione più ottimale delle relative attività da parte dei Servizi Minorili dipendenti, anche se le dotazioni di bilancio continuano a rimanere insufficienti rispetto alle reali esigenze.
Infine, è stato raggiunto il delicato e importante obiettivo del trasferimento della sede centrale del Dipartimento che dalla vecchia sede di Via Giulia n. 131, carente di spazi e non regolamentare rispetto alla salvaguardia del lavoratore, si è trasferita alla nuova sede di Via Damiano Chiesa n. 24, precedentemente occupata dalla Corte di Cassazione.
Nello spazio di breve tempo, in particolare dal 1 luglio 2009, sono stati posti in essere le necessarie opere ed interventi per adeguare i locali e gli spazi disponibili alle esigenze istituzionali dell’Amministrazione.

 

ESPOSTI

In totale gli esposti per l’anno 2009 sono stati n. 115, in prevalenza indirizzati al Ministro della Giustizia e pervenuti al Dipartimento per competenza. Nella maggior parte dei casi gli esposti provengono da genitori separati o non più conviventi che richiedono una modifica dei provvedimenti assunti dalle Autorità giudiziarie interessate (Tribunale Ordinario o Tribunale per i Minorenni) in ordine alle modalità di affidamento dei propri figli.

 

PARERI SU ATTI PARLAMENTARI

Nel periodo di riferimento sono pervenute da parte del Gabinetto dell’On.le Ministro della Giustizia n. 44 richieste di pareri in ordine a interrogazioni parlamentari.
I pareri hanno avuto ad oggetto in prevalenza elementi di informazione sul sistema penale minorile con particolare riferimento allo stato di alcune strutture minorili, alla situazione del personale ed agli interventi volti a realizzare la finalità rieducativa.
Sono state, altresì, fornite informazioni in merito a: casi di sottrazione internazionale di minori (Convenzione dell’Aja del 25 ottobre 1980); casi di minori stranieri non accompagnati e normativa di riferimento, casi di affidamento ed adozione (legge n. 184 del 4 maggio 1983 e successive modifiche).

 

COMPONENTI PRIVATI

Nel corso dell’anno 2009 sono state trattate, in relazione ai conferimenti di incarichi ai componenti privati degli uffici giudiziari minorili, le sottoelencate pratiche:

  • Decreti di nomina e conferma inviati alla redazione del Bollettino Ufficiale per la pubblicazione relativi ai giudici onorari minorili per il triennio 2008-2010: 917
  • Decreti di nomina e conferma inviati all’Ufficio Centrale del Bilancio per il visto di competenza relativi ai giudici onorari minorili per il triennio  2008-2010: 838
  • Decreti di nomina e conferma inviati alle competenti Corti di Appello relativi ai giudici onorari minorili per il triennio 2008-2010: 532
  • Decreti di dimissioni, rinunzie, decadenze e revoche dall’incarico inviati alla firma dell’On.le Ministro relativi ai giudici onorari minorili per il triennio 2008-2010: 29
  • Decreti di nomina per la copertura di posti resi vacanti da cessazioni dall’incarico inviati alla firma dell’On.le Ministro relativi ai giudici onorari minorili per il triennio 2008-2010: 14
  • Provvedimenti emessi per autorizzare gli anticipati possessi delle funzioni di giudice onorario minorile per il triennio 2008-2010: 7